Buste dell’immondizia trasparenti al posto dei gambali di protezione. Le immagini arrivano dal reparto Covid del Policlinico di Bari dove la mancanza di approvvigionamenti sta costringendo medici e infermieri ad arrangiarsi alla bell’e meglio per coprirsi durante l’orario di lavoro.
Sono gli eroi disarmati di questa emergenza. La Regione nelle scorse settimane ha più volte lamentato la mancanza di approvvigionamenti per le regioni del Sud da parte del coordinamento nazionale. Le scorte che erano state accumulate autonomamente dalle aziende sanitarie pugliesi nelle settimane precedenti erano bastate a gestire il primo mese di lavoro, ma in questo momento sarebbe fondamentale un incremento delle forniture da Roma. E a ben guardare dal sito della Protezione Civile sono appena 54.500 i calzari e i sovrascarpe arrivati in Puglia dall’inizio dell’emergenza, divisi in due carichi: il primo il 22 marzo e l’ultimo il 1 aprile. In pratica il fabbisogno per neanche due giorni. Numeri che sembrano ancor di più come granelli di sabbia se confrontati con i 5 milioni 264 mila pezzi inviati in tutta Italia da inizio marzo. In Pratica in Puglia è arrivato appena l’1% dei calzari e sovrascarpe destinati a tutte le regioni italiane.
Se si guarda poi la totalità delle forniture, senza badare alla distinzione qualitativa ma solo quantitativa, la Puglia ha ricevuto solo il 2,5% dei materiali rispetto all’intero paese. Dei 2milioni di pezzi arrivati sul tacco dello stivale quasi 700mila sono di mascherine monovelo inadatte all’uso sanitario e 850mila sono mascherine chirurgiche utilizzabili solo nei reparti non Covid. Per i reparti Covid pugliesi resta davvero poco.