Dopo due anni di stop forzato dovuto alla pandemia, torna a Valenzano nel giorno del Venerdì Santo la processione dei misteri – ad oggi se ne contano ben 50 – che fatta eccezione per il Cristo Morto e l’Addolorata, appartengono tutti a privati e non a Chiese e Confraternite. Si tratta della più grande processione dei sacri misteri pugliesi.
I portatori di ogni singolo mistero sono amici o per lo più parenti del proprietario del Santo che, come gesto di ringraziamento, offre loro un pranzo o la tradizionale colomba pasquale. Con i portatori troviamo giovani donne vestite di nero con un caratteristico velo (la quadrata) che copre il loro viso. La processione è documentata fin dal 1675, anno in cui i Frati Francescani e i Capitoli di San Rocco – Chiesa Matrice – diedero vita a questa antica celebrazione quaresimale. La fama di questo evento si è estesa nel corso del tempo e dai 26 misteri del 1947 si è arrivati ai 50 dei giorni nostri.
Le statue si radunano tutte su corso Aldo Moro, strada centrale del paese e contigua alla Chiesa di San Rocco, per dar vita alla Processione che inizierà alle ore 11.00. “Quest’anno finalmente ritorniamo a rivivere i riti e le processioni della Settimana Santa e in un paese come Valenzano che vanta una tradizione antica in tal senso. Alla fine del 1800 i misteri divennero privati: alcune famiglie di Valenzano, solitamente nobili e benestanti, facevano realizzare queste opere in cartapesta per una grazia ricevuta o per sottolineare l’alto ceto della famiglia. Oppure c’era chi emigrava in Venezuela, America, Germania e per ringraziare il Signore e per una fede viva e salda commissionava la realizzazione di un mistero – dichiara Davide Abbinante, presidente del comitato feste di Valenzano –. I misteri venivano per lo più realizzati dalle più importanti botteghe di cartapesta del centro storico di Lecce”.
“Ad oggi – prosegue Abbinante – i misteri privati vengono custoditi dalle famiglie in appositi locali o in una delle stanze della propria abitazione. Pertanto è semplice trovare un mistero in tutte le strade del paese. Si tratta di una tradizione molto sentita che coinvolge quasi mille portatori oltre alle ragazze che accompagnano ogni singolo mistero chiamate ‘ragazze al pizzo’. Sono stati due anni pertanto sofferti con la consapevolezza che non c’erano le condizioni per poter organizzare in sicurezza una processione così partecipata. La nota dei vescovi che ci è giunta tempo fa ha creato tantissimo entusiasmo in tutti noi”.
“Pertanto abbiamo messo subito in moto la macchina organizzativa –dice ancora il presidente del comitato feste di Valenzano-. Ci aspettavamo di incontrare molte difficoltà sia per le tempistiche sia per le condizioni mutate a livello sociale. Alcuni portatori storici dei misteri sono purtroppo deceduti causa Covid, molta gente si è allontanata ed alcuni non hanno più la forza fisica per reggere una processione così lunga, e così è stato. Saranno ben cinque i misteri che non parteciperanno alla processione. I portatori si confesseranno prima di partecipare alla processione. Il Giovedì Santo è stato organizzato un percorso per le vie del paese che permetterà a tutti di poter visitare i misteri presso le abitazioni dove sono custodite le sacre immagini”.
“Creeremo una cartina che sarà distribuita al comitato feste – conclude Abbinante -. Ogni mistero per tradizione partirà dalla propria abitazione accompagnato dalla banda e alle 10.30 ci sarà l’incontro tra l’Addolorata e Il Calvario accompagnato da un momento di preghiera e di riflessione dà il via all’inizio della processione: preciso che proprio in virtù del Covid abbiamo deciso di cambiare il percorso preferendo strade larghe e spaziose. E per ragioni di sicurezza abbiamo imposto l’uso della mascherina nera a tutti i portatori. Alla fine della processione, quando l’Addolorata giunge sul corso, le viene consegnata dal parroco il crocifisso ed è questo il momento più atteso da tutti i valenzanesi”.