I sassi come sorrisi da regalare, dalle strade alle scuole. Continua la missione di Francesco Occhiogrosso, 82 anni, originario di Bitetto, che da due anni dipinge sassi e li distribuisce per strada. Un’idea originale, per seminare felicità e aspettare che qualcuno la raccolga. Tutto è nato dalla scoperta di un gruppo Facebook creato da una donna svizzera, trasferitasi nelle Marche, che aveva deciso di dipingere sui sassi e di lasciarli sulle panchine e sui muretti.
Francesco ha pensato di fare lo stesso e di spargere per la sua città le piccole opere d’arte a forma di sasso. Molte sono state fotografate e condivise sui social, generando ondate positive. Molte altre sono state semplicemente raccolte e portate con sé. “Io non ho mai frequentato scuole d’arte, sono partito da zero, senza nemmeno conoscere la differenza tra colori caldi e freddi – racconta Francesco – ho iniziato a dipingere diciotto anni fa e non ho più smesso”. Frequentare l’università della terza età di Modugno ha dato al pittore bitettese un input in più, permettendogli di apprendere conoscenze e competenze nel campo della pittura e della narrativa.
“Quando mi hanno contattato delle maestre da scuole primarie di Bitonto e Bitetto per propormi di avviare un progetto con i bambini sono stato felicissimo– prosegue Occhiogrosso – perché ho l’opportunità di trasmettere ai bambini l’importanza di un sorriso”. Altrettanto forte l’entusiasmo da parte dei piccoli, che si mettono in gioco e si mostrano curiosi. “Anche chi non sa disegnare né tenere in mano un righello ci tiene a dipingere il proprio sasso, chiedendo ai propri genitori di procurarsi il materiale giusto – sottolinea il pittore – perché tutti hanno compreso l’importanza dell’arte come forza che sprigiona energia positiva”.
Il messaggio che il pittore di Bitetto ha voluto lasciare ai più piccoli è forte e chiaro: non c’è niente di più bello del poter donare un sorriso a chi non ne ha. Si pensi alle persone fragili, vulnerabili, che non si sentono capite e ascoltate. Ai bambini, ai poveri, alle persone con disabilità. Insegnare questo a un bambino significa formare chi diventerà un adulto consapevole ed empatico.