A Gravina, dopo l’annuncio dei giorni scorsi, è finalmente arrivata la prima giornata libera da veicoli a motore, almeno in alcune ore prestabilite: con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza alla mobilità sostenibile, infatti, la Giunta comunale ha deciso di organizzare 6 domeniche ecologiche. “La limitazione all’uso dei veicoli a motore, sebbene limitata ad alcune fasce orarie nelle 6 domeniche individuate – spiegano da Palazzo di Città -, intende raggiungere diversi benefici come ad esempio la riduzione dei livelli di inquinamento, il miglioramento della vivibilità urbana e l’aumento della socialità nelle piazze e nelle strade cittadine”.
Il provvedimento comporta così il divieto di circolazione veicolare in alcune zone del centro abitato. Con apposita ordinanza del Comando di Polizia Locale è stato disposto il blocco della circolazione dei veicoli a motore, con istituzione del divieto di transito, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21 dei giorni: 25 giugno, 9 e 23 luglio, 13 e 27 agosto e 10 settembre. Un divieto che non è applicato agli autobus in servizio pubblico di linea, ai veicoli delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco e ai mezzi di soccorso, oltre che ai veicoli di medici in visita domiciliare urgente e guardia medica muniti del contrassegno dell’Ordine dei Medici. Le aree interessate dall’ordinanza sono:
- via Garibaldi (tratto compreso tra via Punzi e piazza Scacchi);
- piazza Scacchi;
- viale Orsini;
- corso Vittorio Emanuele (tratto compreso tra piazza Scacchi e via XXIV Maggio);
- corso Musacchio (tratto compreso tra piazza Scacchi e corso Giuseppe Di Vittorio).
Sarà consentita la sosta in viale Orsini ai soli residenti della ZTL/APU del centro storico e in corso Vittorio Emanuele ai parcheggi a pagamento.
“La qualità dell’aria e la vivibilità urbana sono questioni che abbiamo a cuore – spiega l’assessore all’Ambiente, Vincenzo Varrese -. Sappiamo che sono questioni che non si risolvono con 7 ore senza auto, ma vogliamo lanciare un messaggio chiaro. È noto che il traffico nel centro abitato sia responsabile, in modo non assoluto ma molto significativo, della cattiva qualità dell’aria e dell’acuirsi della crisi climatica. È sicuramente una sperimentazione interessante che potremo replicare in altre circostanze”.