Puntuale come un tormentone estivo, torna a Bari l’allarme ‘alga tossica’, con tanto di bandierina rossa assegnata a Bisceglie e San Giorgio. Come ogni anno, infatti, l’Arpa Puglia monitora la presenza di Ostreopsis ovata in 20 punti sulle coste regionali, pubblicando un bollettino ogni 15 giorni. Per la seconda metà di giugno (report dal 15 al 30 giugno) l’alga risulta presente in maniera ‘molto abbondante’ nelle acque colonna della centralina posizionata in prossimità del Lido Trullo e a Bisceglie, dove è scattato un divieto temporaneo di balneazione nel tratto interessato (chiamato ‘500 metri a sud della fogna cittadina’). Le analisi dell’Arpa segnalano una presenza ‘discreta’ a Torre Canne, ‘modesta’ in alcuni punti del Leccese e del Tarantino, ‘minima’ a Santo Spirito, Giovinazzo e Molfetta.
DI SEGUITO IL BOLLETTINO:
BOLLETTINO alga tossica 15 giugnoCos’è l’Ostreopsis ovata o alga tossica?
Si tratta di un’alga microscopica (unicellulare del gruppo delle Dinoflagellate) che vive nei fondali costieri di natura rocciosa. In superficie si possono notare alghe di colorazione anomala e talvolta chiazze schiumose biancastre e marroni. Niente alghe “sospette” sui fondali sabbiosi. Ostreopsis ovata ama le rocce e le acqua calde, calme e ben illuminate.
Come avviene il contagio?
L’alga arriva dalle acque tropicali ed è stata introdotta accidentalmente sulle coste pugliesi dal 2000. La tossina può manifestare i suoi effetti attraverso l’inalazione o il contatto. Il vettore è solitamente l’acqua di mare o l’aerosol marino, che si forma sotto l’azione del moto ondoso e quindi del vento.
Quali sono i sintomi?
I sintomi compaiono dopo alcune ore dall’esposizione e tendono a regredire spontaneamente senza gravi complicazioni. Tra gli effetti più diffusi: riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti, soprattutto dopo mareggiate.
Come evitare gli effetti dannosi?
Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate. Limitare il consumo a scopo alimentare di ricci di mare, che a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina.