La luce in fondo al tunnel si chiama “Fase 2”. Il minore incremento dei casi degli ultimi giorni ci porta a immaginare quella che sarà l’evoluzione delle misure di contenimento nelle prossime settimane.
Un allentamento delle restrizioni che, per forza di cose, dovrà avvenire in maniera graduale per evitare ondate di ritorno che costringerebbero a una nuova stretta, col rischio di vanificare i grandi sacrifici compiuti finora.
Ad oggi i blocchi sono previsti secondo l’indicazione del Governo nazionale sino a lunedì 13 aprile ma, solo pochi giorni fa, il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli aveva prospettato un prolungamento delle misure almeno fino al 1 maggio ed eventualmente anche fino al 16 del prossimo mese.
Tutto dipenderà dai numeri che con molto probabilmente avranno evoluzioni simili per andamento ma diverse per grandezza tra Regione a Regione. La Puglia, per esempio, ad oggi conta un totale di positivi attivi che supera di poco le 2.000 unità, un numero ben lontano dalle quasi 30.000 persone della Lombardia.
Una cosa però va chiarita: come spiegato dall’epidemiologo che guida la task force pugliese Pier Luigi Lopalco a Radiobari, la “Fase 2” non coinciderà con una riapertura totale. “Non possiamo pensare che, nel momento in cui abbiamo per qualche giorno zero casi, possiamo andare allegramente a fare una festa in discoteca. Con la ‘Fase 2’ dovremo riattivare quello che è fondamentale – ha spiegato – riattivare l’economia e le attività produttive e alcune attività commerciali. Poi, gradatamente, attiveremo anche il resto. Finché non arriverà un vaccino che possa mettere in sicurezza la nostra società dubito – ha infine concluso – che potremo uscire di casa e stare vicino ad un’altra persona senza indossare una mascherina.”