Lettera aperta a tutti i costruttori edili.
Il drammatico momento che tutti noi stiamo vivendo non svanirà da solo e, soprattutto, non succederà che autonomamente i settori produttivi (e l’occupazione relativa) possano rialzarsi senza un concreto aiuto dello Stato, dell’Europa. La fratellanza che Papa Francesco auspica nelle sue preghiere, non è solo vicinanza di fede, ma vicinanza umana, terrena, fatta di carne e ossa.
La sopravvivenza minuta, il cibo, il riscaldamento, le medicine, l’asilo nido, la scuola… non sono lussi, sono lo stretto necessario delle famiglie deve essere garantito a tutti.
L’ANCE rappresenta i Costruttori Edili, quelli che hanno costruito le vostre case, le scuole dei vostri figli, i marciapiedi sui quali camminate.
È un settore che rappresenta, insieme alla filiera, oltre il 20 per cento del PIL della nostra Nazione e attraverso il lavoro edile consente ad alcuni milioni di persone di poter avere quel cibo, quelle medicine, quell’asilo nido.
Ma oggi le imprese edili sono chiuse, non possono – giustamente – lavorare se non per le manutenzioni delle funzioni strategiche: ospedali, viadotti, centrali elettriche…
Se le imprese sono chiuse i lavoratori perdono il reddito ma vengono aiutati dalla Cassa Edile, Ente promosso dall’ANCE e dai sindacati confederali.
Alla fine di questo disastro le imprese dovranno rialzarsi e non potranno farlo se la loro liquidità consumata in questo periodo, non sarà alimentata da aiuti pubblici, prestiti a tasso zero.
È perciò necessario dimostrare al Governo una grande disponibilità e generosità delle Imprese di Costruzioni, come esse hanno sempre fatto in emergenza di tutte le calamità naturali succedutesi nel tempo, ma anche dimostrando forza e compattezza.
A tal fine, l’ANCE di Bari-Bat, sosterrà tutte le imprese di costruzioni, anche quelle non iscritte all’ANCE e le assisterà per quanto esse avranno bisogno. Pertanto, tutte le imprese edili potranno scrivere al seguente indirizzo: emergenzacovid@ance.babt.it
Architetto Beppe Fragasso