“Consapevoli dell’impegno da voi profuso nel gestire questo momento di particolare difficoltà nella nostra Regione, confermiamo innanzitutto la piena disponibilità da parte dei laboratori di analisi accreditati presenti in Puglia ad operare affianco al soggetto pubblico. Desideriamo pertanto formulare una serie di proposte organizzative per la gestione della emergenza Covid”. A scrivere al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e al direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro, sono i presidenti di Lanap, Federbiologi, Fedelab e Anisap.
“In questa prima fase – si legge in una PEC inviata in Regione -, al fine di contenere la mobilità della popolazione, le strutture di laboratorio accreditate sono state limitate ad erogare esclusivamente prestazioni con classe di priorità U e B ed in data odierna tali misure sono state prorogate sine die. Istituita la rete dei laboratori regionali Covid e stabiliti i requisiti dei Laboratori Aggiuntivi Regionali, deputati tutti all’analisi del tampone rinofaringeo per la ricerca di RNA virale con metodica PCR, la rete regionale ne uscirà sicuramente potenziata per la ricerca diretta del virus. Tuttavia la positività del test con metodica PCR dipende da vari fattori tra i quali: la fase dell’infezione, il materiale biologico utilizzato, oltre che l’accuratezza analitica del test molecolare in uso”.
“Oltre a questo emergono altre criticità – si legge ancora nella lettera -. Di fatto è partito l’acquisto in internet, da parte di privati cittadini, dei cosiddetti test rapidi, utili alla determinazione sierologica qualitativa degli anticorpi IGG ed IGM per Covid19. A questo va aggiunto che alcune farmacie già vendono tali test per autodiagnosi. Infine si rileva che alcuni laboratori accreditati siano stati incaricati di eseguire questa tipologia di esame: nel comune di Carovigno, nel Comune di Bari e per i dipendenti dell’Amiu. La nostra richiesta è rivolta verso tutto quanto possa generare la condizione di utilizzare questi kit mediante un modello applicabile a tutte le strutture di laboratorio, ovvero test sierologici validati sulla base di criteri imprescindibili: elevata sensibilità ed elevata specificità, per ridurre al minimo i falsi negativi/positivi, rapidità di esecuzione e trasferimento di dati oggettivabili alle finalità epidemiologiche regionali e nazionali”.
“Tutto questo – chiude la nota – consentirebbe altresì ai laboratori, che forniscono prestazioni per la Medicina del Lavoro, di assistere le aziende nella ripresa della loro attività, grazie a test ‘standardizzati’ eseguiti ai loro dipendenti. Infine, questa politica, oltre a scoraggiare un mercato parallelo di test, inutili ai fini epidemiologici, andrebbe a sfavorire situazioni di privilegio per talune strutture. Al fine di non disperdere il patrimonio di dati epidemiologici, che la rete capillare di laboratori privati nella nostra Regione fornirebbe, e prendendo spunto da quanto disposto in altre regioni – come ad esempio nel Lazio – la nostra proposta è di estendere la determinazione sierologica rapida, in attesa di approvazione di test sierologici su strumentazioni automatiche, a tutti i laboratori accreditati. Possibilmente a un prezzo concordato, per non incorrere in speculazioni, e con obbligo di una informativa al paziente sui limiti del test. Inoltre tutti i risultati dei test eseguiti dai suddetti laboratori dovranno essere obbligatoriamente raccolti ed inseriti, per finalità epidemiologiche regionali nonché nazionali, su una piattaforma predisposta dalla Regione Puglia”.