I genitori e il fratello maggiorenne sono in carcere e loro tre – fratelli minorenni di 8, 12 e 16 anni – sono soli in casa dallo scorso 27 marzo, nel centro storico di Bitonto, affidati temporaneamente alla zia che vive lì vicino e assistiti dai servizi sociali comunali e dall’avvocato di famiglia. Per loro si è attivata una rete di solidarietà: a Pasqua hanno ricevuto dal Comune uova di cioccolato e quotidianamente buoni spesa e viveri.
Il legale, Damiano Somma, ha depositato al Tribunale di Sorveglianza per la donna e al gup del Tribunale di Bari per il figlio, due istanze per ottenere la revoca della misura cautelare in carcere, chiedendo gli arresti domiciliari. Il padre è dietro le sbarre da diversi mesi, la madre dal 25 marzo e il figlio 19enne dal 27.
“La situazione dei figli rimasti a casa – evidenzia l’avvocato – si è ulteriormente aggravata in considerazione dell’applicazione di misura cautelare nei confronti dell’unico fratello maggiorenne che in qualche modo, in assenza dei propri genitori, badava ai più piccoli, in questo momento rimasti senza alcuna guida.
Dopo l’arresto del padre nel settembre 2019, alla donna è stata notificata l’esecuzione di una condanna definitiva a 8 anni e 3 mesi per droga, armi e rapina. Le erano stati concessi i domiciliari, perché madre di figli di età inferiore ai 10 anni, ma nel gennaio scorso – a seguito di una lite condominiale che le è costata ulteriori accuse di minacce, lesioni e danneggiamento – la sua posizione si è aggravata e dal 25 marzo è rinchiusa nel carcere di Trani. Due giorni dopo, anche il figlio 19enne, nei confronti del quale pende un processo per droga, è tornato in carcere ed è attualmente detenuto a Bari. Il comune di Bitonto si è immediatamente adoperato per dare sostegno ai ragazzi non potendoli ospitare nei centri diurni, chiusi per l’emergenza coronavirus.