“L’idea alla quale stiamo lavorando con l’ente Fiera è quella di dar vita ad un accordo che consenta alla Fiera di avere nuovi padiglioni espositivi nelle aree scoperte e a noi di mantenere la disponibilità degli spazi per le funzioni legate ai piani pandemici generali o di prevenzione delle grandi emergenze”.
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a margine della presentazione della mostra ‘Contagi d’amore’, rispondendo alle domande dei giornalisti sul futuro dell’ospedale Covid realizzato all’interno della Fiera del Levante di Bari. Nell’ospedale, realizzato in circa due mesi tra dicembre e febbraio, ci sono 154 posti letto. L’ospedale è costato poco più di venti milioni ed è attualmente gestito dal Policlinico di Bari.
Gli spazi in cui è stato realizzato sono stati temporaneamente requisiti dalla Prefettura di Bari. “Abbiamo scelto la Fiera – ha spiegato Emiliano – per ospitare il ‘padiglione maxi emergenze’ perché, innanzitutto, si trattava di un luogo pubblico e poi, in quel modo, abbiamo anche consentito alla fiera di superare un momento finanziariamente complicato attraverso il pagamento dell’affitto. Abbiamo fatto tutto quello in maniera concordata. Il centro emergenza noi comunque lo dobbiamo fare, quindi da qualche parte lo faremo, anche perché quello che è dentro il padiglione maxi emergenze può essere spostato”.
Secondo Emiliano, “salvaguardare la Fiera è un obiettivo comune” di Regione Puglia e Comune di Bari e bisogna mettere “in condizione l’Ente di avere delle entrate fisse a prescindere dalle manifestazioni fieristiche. Ovviamente senza perdere volumi espositivi, questo è chiaro”. Emiliano ha anche sottolineato che il padiglione maxi emergenze sorge nella parte più vecchia della fiera. “In una prima fase – ha aggiunto – noi avevamo pensato di utilizzare il padiglione nuovo, che sarebbe stato più comodo e meno costoso. Invece poi, proprio su suggerimento della Fiera e per non comprometterne la capacità espositiva, abbiamo colto l’occasione per sistemare altri padiglioni che avevano problemi di vario genere, agendo nell’interesse pubblico generale”.