Un’opera ‘strategica’, per la quale deve essere avviato un dibattito pubblico a partire dalla nomina di una Commissione nazionale. La variante alla tangenziale di Bari, che sarà realizzata da Mungivacca a Mola, è un progetto di ‘importanza strategica’ che va discusso ‘dal basso’ con i Comuni (e i loro residenti) interessati. A dirlo è il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, che sulla base di quanto stabilisce il Codice dei contratti pubblici ha avviato lo special iter di consultazioni ‘dal basso’ seguite da una commissione di esperti nominata a garanzia della condivisione e della trasparenza.
La variante alla Statale 16 è, in effetti, un’opera rivendicata da più parti, ma che ha incontrato nel suo lungo iter l’opposizione dei comuni di Triggiano e Noicattaro nel tracciato scelto. L’investimento sarà di 250 milioni di euro: l’Anas realizzerà a sud di Bari una nuova bretella a sei corsie di circa 18 km tra la tangenziale a Bari-Mungivacca, passando all’interno per Triggiano, Noicattaro e Mola, che è un tratto attualmente del tutto insufficiente a garantire collegamenti rapidi e sicuri tra il nord e il sud della Puglia.
Il Codice dei contratti pubblici (all’art. 22, comma 2) ha da tempo previsto l’adozione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, per l’individuazione delle grandi opere infrastrutturali e di architettura di rilevanza sociale che hanno un impatto sull’ambiente, sulle città e sull’assetto del territorio, per cui è obbligatorio il ricorso alla procedura di “Dibattito pubblico”. Le prime tre opere che saranno interessate a questa speciale procedura sono appunto la variante della Statale 16 Adriatica (tronco Bari-Mola), la SS 693 Strada Scorrimento Veloce del Gargano (collegamento Vico del Gargano – Mattinata) e la circonvalazione di Trento.
La Commissione nazionale per il Dibattito pubblico intende essere un “modello di democrazia partecipativa”, relativamente agli interventi infrastrutturali di maggiore rilevanza nel Paese. Obiettivi della Commissione sono: rendere trasparente il confronto con i territori sulle opere pubbliche, attraverso procedure che garantiscano il coinvolgimento delle comunità interessate. E ancora, “migliorare la qualità delle progettazioni delle opere pubbliche di grande rilevanza e semplificare l’esecuzione dell’opera attraverso scelte ponderate, al fine di ridurre l’aggravio dei conteziosi”.
La Commissione nazionale assicura inoltre la trasparenza di tutti gli atti adottati, la pubblicazione della documentazione e organizza il confronto a livello territoriale, con il coinvolgimento attivo degli enti interessati dalla realizzazione dell’opera. A presiedere la commissione nazionale c’è Caterina Cittadino, manager pubblico della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Di seguito la composizione della commissione che si occuperà del progetto barese: