Una partenza burrascosa, come la pioggia che allaga la città. Primo giorno di scuola al rientro dalla vacanze di Natale tra molte difficoltà, con gli studenti in sciopero, i trasporti extraurbani ancora pieni. E tante richieste di Didattica a distanza non solo da parte di studenti positivi al Covid o fragili, ma da famiglie timorose di mandare i figli a scuola e decise a pretendere le lezioni on line, come suggerito ieri dallo stesso presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. La maggior parte delle richieste sono state respinte dai presidi (“non lo prevede la legge”, spiegano i dirigenti scolastici baresi): qualcuno, però, ha attrezzato le lezioni asincrone, per non lasciare indietro nessuno. E’ il caso dell’istituto comprensivo Umberto I San Nicola del centro di Bari, in cui il preside Giuseppe Capozza ha disposto la didattica asincrona “per evitare discriminazioni e polemiche”. “Il decreto è rivolto ai positivi, ma diversi genitori hanno timore che i contagi si possano sviluppare a scuola e dunque preferiscono tenere i figli a casa – racconta il dirigente – La didattica asincrona assicura comunque il diritto allo studio e non abbandona i bambini dal contatto con la scuola. Sono comunque assenti, ma seguiti a distanza: la scuola d’altronde non è uno sportello amministrativo, bensì un luogo di istruzione e protezione dei diritti dei bambini”.
Situazione non semplice in tante scuole, viste le positività e le quarantene tra il personale scolastico (12 assenti su 79 docenti al 26esimo circolo di Mungivacca, per esempio). Scioperano, inoltre, gli studenti. La rete dei rappresentanti degli istituti di Bari aveva annunciato da ieri l’adesione alla mobilitazione nazionale, promuovendo un’assenza ‘di massa’ con lo scopo di richiedere qualche settimana di Dad fino all’abbassamento della curva di contagi, e per sollecitare la distribuzione di mascherine Ffp2 e agevolazioni sui tamponi. Al Panetti Pitagora, per esempio, ha aderito allo sciopero l’80 per cento degli studenti. Assenze anche al liceo scientifico Fermi, al Marconi e al Giulio Cesare.
Polemiche, poi, sui trasporti. “La prima è un disastro – scrive Giacomo Latrofa, un genitore di Noicattaro postando la foto che vedete in evidenza – Dicono che la Scuola sia un luogo sicuro? Potrebbe essere vero, ma il trasporto degli alunni verso la Scuola, permettetemi, è un disastro. Due anni di Covid, stesse problematiche”.
Protestano sindacati e Associazione nazionale presidi contro le esternazioni di Michele Emiliano, che ha suggerito alle famiglie di ricorrere alla Dad in caso di rifiuto da parte dei dirigenti. Il presidente “Emiliano fomenta lo scontro istituzionale. Ci mancava solo questa: un governatore regionale che invoca provvedimenti giudiziari contro le scuole del suo territorio”. E’ il commento di Roberto Romito, presidente dell’Associazione nazionale presidi Puglia. “Emiliano continua a distinguersi per le sue posizioni antigovernative e aggressive nei confronti delle scuole e dei loro dirigenti – dice – Privato delle unghie dal decreto legge del 6 agosto 2021, che gli impedisce di deliberare chiusure varie e imporre la dad a livello regionale, ora cerca di intimidire i dirigenti scolastici che, in mezzo a mille difficoltà e con grande fatica, stanno semplicemente applicando una norma di legge, ossia il decreto-legge n. 1 del 7 gennaio. Grazie per l’aiuto in discesa, verrebbe da dire. E grazie per quello che non ha fatto in materia di efficienza del servizio sanitario regionale, di immobilismo dei trasporti”.
“Utilizzare le paure e le ansie del mondo della scuola per legittimare la Dad, come vigliaccamente ha agito l’anno scorso e continua ad agire il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, promuovendo e aizzando ricorsi al Tar, significa non assumersi le proprie responsabilità politico istituzionali sull’assenza di investimenti per il tracciamento, per la medicina scolastica e territoriale, per il rafforzamento del trasporto pubblico, per ampliare gli spazi scolastici”. Lo afferma in una nota l’associazione di genitori “Priorità alla scuola Puglia”. “Noi siamo per la scuola in presenza tutto l’anno. Michele Emiliano per i ricorsi al Tar” si legge nella nota, ritenendo che “la didattica a distanza rimane alienante e cognitivamente dannosa. È un surrogato gravemente riduttivo della didattica in presenza. La dad non è democratica: fa accrescere gli squilibri sociali e impedisce l’accesso alla cultura alle fasce più deboli” e “significa ulteriore dispersione scolastica, marginalizzazione, invisibilità all’interno di un sistema scolastico già colpito da anni di tagli e riforme inefficaci”.
“Siamo ancora alle prese con i soliti problemi: classi sovraffollate, un organico che non è aumentato e anzi ha visto dimezzato quello straordinario previsto lo scorso anno dalle misure aggiuntive straordinarie per l’emergenza Covid, nessun investimento sull’areazione men che meno per il trasporto dedicato”. È quanto affermano in una nota congiunta i segretari generali della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, e della Flc Cgil Puglia, Claudio Menga, nel giorno di riapertura delle scuole dopo le feste natalizie in concomitanza con una forte ripresa della diffusione del virus nel Paese. “Riteniamo che laddove non sussistano condizioni di sicurezza per il personale scolastico e gli studenti, si possa ricorrere a una sospensione delle lezioni in presenza per favorire il completamento delle vaccinazioni per la fascia d’età 5-18 anni dopo che la Regione Puglia ha ben operato sul programma di vaccinazione del personale scolastico, favorendo percorsi di tracciamento, distribuzione gratuita di mascherine Ffp2, acquisto di strumenti per l’areazione. Sosteniamo la didattica in presenza ma allo stesso modo la stessa deve essere garantita in totale sicurezza. Chiediamo a tutti di evitare strumentalizzazioni e faziosità su un tema così importante e delicato”.