Un nuovo locale di caffetteria, cucina bistrot e drink al civico 15 di via Sparano, nel cuore di Bari, lì dove fino a una settimana fa era operativa una delle sedi di Bacio di Latte, noto bar della città. Si chiama Palazzo Sparano, si svilupperà su più livelli e aprirà ufficialmente i propri battenti domani, sabato 7 maggio. Al timone della nuova attività ci sono Domenico e Vincenzo Antonacci, navigati imprenditori del settore con alle spalle 25 anni di esperienza e già proprietari di Caffè Murat e Alla Barese, rispettivamente bar e ristorante di via Argiro.
Un restyling effettuato a tempo di record, ma un’idea partorita già da tempo. “Si tratta di un progetto programmato mesi fa, di un’operazione chiusa all’inizio del nuovo anno – spiega Domenico -. Per questo siamo riusciti a fare tutto in sette giorni. Abbiamo rilevato Bacio di Latte, che ha lavorato fino al 30 aprile, e abbiamo trasformato l’attività in una nuova idea di locale. Saremo una caffetteria, con la novità della cucina bistrot: aperti dalla mattina alla sera, sette giorni su sete. Almeno per il periodo estivo, dopodiché faremo tutte le valutazioni del caso”.
Cucina, quindi. “Tipica pugliese – specifica subito il proprietario – e che mira a valorizzare il più possibile la città di Bari. Riso, patate e cozze. Orecchiette con la braciola e assassina. E poi tanti dolci. Dal pasticciotto leccese alla pastiera di ricotta. Una proposta enogastronomica, che prevede anche distillati di qualità, che mira a mettere al centro la nostra terra”.
Il tutto si svilupperà su più piani. “Al -1 trovano spazio le aree tecniche di stoccaggio merci ed i bagni – spiega Antonacci -. Poi il cuore dell’attività, al piano terra. Ancora un piano rialzato, sempre dedicato al bistrot. E un primo piano che dedicheremo in parte come ristorante e in parte ad eventi e feste private. General manager dell’attività sarà Alberto Cassotti, che si occuperà della gestione di tutto il locale. Il concept? Valorizzare Bari. Vogliamo far vivere alla gente la poesia della città. Il bello di quello che era e il favoloso di quello che sarà”.