Tante, tantissime segnalazioni, provenienti da più zone della città. Pane e Pomodoro e Torre Quetta in primis (leggi qui), ma anche Parco 2 Giugno e diverse altre ‘aree green’ di Japigia e Carrassi, San Pasquale e Madonnella, Libertà e Carbonara. Bari è invasa dalle zanzare, i baresi sono pieni di punture. Extralarge, in molti casi, e spesso fastidiose più degli anni scorsi. A spiegare cosa sta accadendo è Domenico Otranto, professore ordinario di Malattie parassitarie al Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Bari e presidente dell’organizzazione scientifica no profit WAAVP, acronimo di World Association for the Advancement of Veterinary Parasitology.
“Le temperature elevate, ricorrenti per più giorni di fila senza soluzione di continuità, hanno portato alla schiusa simultanea di tantissime uova – spiega l’esperto -. Dalle uova si formano le larve, che si impupano, e dalle pupe poi sfarfalla l’insetto adulto. Di fatto, a dettare lo sfarfallamento contemporaneo di tutte queste zanzare, l’invasione di cui si parla in questi giorni, è stato il caldo anomalo delle ultime settimane. Strano soprattutto nella sua continuità”. Il clima, quindi, ma non solo. “Un altro fattore importante è quello dell’inciviltà dei cittadini – continua -. L’inquinamento ambientale. Una bottiglietta d’acqua buttata a casaccio per strada a marzo, per fare un esempio, può aver dato vita a un focolaio larvale”.
L’incubo degli ultimi anni, in questo ambito, è sempre stata l’Aedes albopictus: la cosiddetta ‘zanzara tigre’. Come nella moda, a Bari la novità dell’estate 2022 è rappresentata dal ritorno della Culex pipiens. In sostanza, la zanzara ‘classica’ si riprende la scena. “Un grande ritorno – sottolinea il professor Otranto -. Una tipologia di zanzara che è tipica di determinate ore del giorno. Inizia a farsi vedere all’imbrunire e dà il meglio di sé la sera e nella notte. La Culex si sviluppa soprattutto negli accumuli d’acqua. Negli stagni, per rendere l’idea. L’Aedes albopictus, al contrario, tra il bagnato e l’asciutto. E le uova schiudono soprattutto dopo le piogge. Eventi climatici ormai rari, da queste parti. Così la specie predominante in città è tornata ad essere la Culex”.
Le zanzare di questa stagione sembrano lasciare segni più grossi e dal prurito più intenso, “ma questo è un dato soggettivo – risponde subito l’esperto – dipende più che altro dalla sensibilità cutanea di chi viene punto. È possibile tuttavia che avendo avuto a che fare negli anni passati soprattutto con ‘la tigre’, la popolazione abbia perso un po’ di memoria immunitaria nei confronti ella ‘zanzara classica’ e dunque che un pizzico di Culex, oggi, possa dare più problemi rispetto a quello, in teoria più temuto, dell’Aedes albopictus. Rimedi? In caso di particolari lesioni dermatologiche consiglio di usare pomate cortisoniche, ma finché è possibile, meglio resistere e lasciar perdere. Per quanto riguarda la prevenzione, invece, i classici repellenti e – sorride Otranto –, se non fa troppo caldo, pantaloni e maniche lunghe”.
Infine, il capitolo disinfestazioni. “Il Comune di Bari porta avanti un’ottima politica – sostiene il professore -. Da ormai molti anni l’amministrazione effettua per tempo, tra marzo e aprile, un monitoraggio attraverso il quale si riesce a stilare una mappatura dei focolai larvali di zanzare in tutta la città. Verificando quali sono i luoghi più a rischio, nei periodi di maggiore emergenza tipo questo, sa già dove intervenire combattendo, quando occorre, la forma adulta dell’insetto con trattamenti spray, ma soprattutto la forma larvale: è così che si vince la partita contro le zanzare”. A questo link gli interventi ordinari predisposti da Amiu Puglia, che per il servizio, da marzo a novembre, dedica cinque squadre.