Operazione Restart, arrestate per spaccio di stupefacenti a Bisceglie e Trani 16 persone. La maxi operazione è in corso dalle 4 di questa mattina: sono impegnati cento carabinieri del Comando provinciale di Barletta-Andria-Trani, coadiuvati dai colleghi di Bari e Foggia, con il supporto dei reparti specializzati dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia, dell’11° Reggimento Carabinieri “Puglia”, del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari e del Nucleo Cinofili di Modugno.
A conclusione di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misura cautelare – su richiesta della Procura della Repubblica di Trani e della Procura della Repubblica dei minorenni di Bari- nei confronti di 16 indagati: 5 in carcere, 10 agli arresti domiciliari, uno -minore all’epoca dei fatti- collocato in comunità, ritenuti gravemente indiziati a vario titolo di cessione, offerta in vendita, distribuzione e commercializzazione di sostanze stupefacenti di cui si approvvigionavano a Bari.
L’operazione giunge all’esito di un’attività investigativa condotta dai militari di Bisceglie per il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. La stessa – svolta sotto la direzione della Procura di Trani – ha consentito di scoprire l’esistenza di una fiorente attività di spaccio (anche a Trani) da soggetti risultati legati fra loro da stretti rapporti di fiducia, costruiti sull’assidua frequentazione reciproca, che si approvvigionavano di sostanze stupefacenti da Bari. L’attività trae origine dall’arresto in flagranza di reato a Bisceglie a gennaio di due persone (madre e figlio), trovate in possesso di sostanze stupefacenti (250 grammi di cocaina e 55 grammi di hashish), materiale per il confezionamento del narcotico, denaro ritenuto provento dell’attività di spaccio nonché di numerosi ordigni esplosivi di fabbricazione artigianale, illegalmente detenuti e custoditi nella loro abitazione.
A seguito dell’arresto i militari hanno intrapreso mirate attività investigative che hanno consentito di individuare gli altri soggetti coinvolti nell’attività illecita, le modalità operative utilizzate e di eseguire riscontri. In sintesi, lo smercio delle sostanze stupefacenti -cocaina, marijuana e hashish- avveniva in modo dinamico nel centro cittadino di Bisceglie e di Trani, mediante l’utilizzo di utenze telefoniche dedicate a raccogliere le richieste degli assuntori, avanzate utilizzando un linguaggio criptico, che venivano poi incontrati nei luoghi concordati per la consegna.
Le attività investigative si sono protratte fino a maggio 2023. Gli indagati, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, sarebbero responsabili anche dell’introduzione di sostanze stupefacenti all’interno del carcere di Trani: numerosi i tentativi (in una circostanza andati a buon fine attraverso l’utilizzo di cautele per eludere i controlli della polizia penitenziaria) in favore di alcuni di loro, i quali utilizzavano apparecchi telefonici illecitamente introdotti all’interno della casa circondariale per mantenere contatti con l’esterno, anche per la gestione degli affari illeciti.
È emerso che uno degli indagati avrebbe commissionato l’incendio di un’autovettura (data alle fiamme a dicembre 2022) di proprietà di un soggetto con il quale erano sorti dei dissidi riconducibili all’attività di spaccio.