La Guardia di Finanza di Bari, la Polizia stradale e i carabinieri stanno eseguendo una misura cautelare disposta dalla magistratura barese nei confronti di 13 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative, allo sfruttamento della prostituzione, al riciclaggio e all’autoriciclaggio.
Nell’inchiesta sono indagate complessivamente 27 persone, tra loro 5 avvocati. Sette sono stati gli arresti: in carcere sono finiti Michele Leonetti e Serena Ferri, ai domiciliari Cosimo Martiradonna, Rosaria Ceglie, Vincenza Minerva, Francesco D’Ambra e l’avvocato Michael Gisonda. L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato disposto per un indagato e il divieto di dimora per altri cinque a Modugno, Santeramo, Trani e Roma. Contestualmente agli arresti gli investigatori stanno eseguendo il sequestro di beni per 80mila euro nei confronti del principale indagato, il 37enne Leonetti.
Gli indagati, stando solo a una delle accuse, avrebbero frodato le compagnie assicurative denunciando falsi incidenti stradali, mai avvenuti oppure falsati nella dinamica, con falsa documentazione sanitaria di medici privati e ospedalieri, “reclutando e addestrando” falsi testimoni.
In questo contesto, ci sono anche due aborti falsamente dichiarati come provocati da incidenti stradali tra i 31 finti sinistri. Stando alle indagini, Michele Leonetti, con la complicità della ex moglie, della nuova compagna e del nuovo compagno della ex, avrebbe anche riciclato auto all’estero. Gli indagati, 13 dei quali sottoposti a misure cautelari, denunciavano il furto delle vetture, le portavano in Bulgaria dove venivano reimmatricolate e poi rivendute in Italia. Così avrebbero intascato gli indennizzi assicurativi per i furti e il guadagno per la vendita. L’inchiesta ha accertato che l’organizzazione addestrava i protagonisti dei falsi sinistri, simulando le false dichiarazioni da rendere all’autorità giudiziaria. In una intercettazione, l’avvocato di riferimento dell’associazione, il 51enne Michael Gisonda, simula nel suo studio una testimonianza fino alla “mossa di Ronaldo quando segna un goal”, dice per indicare la buona riuscita della truffa.
Leonetti avrebbe anche intascato per anni le somme erogate dall’Inps per un rifugiato somalo gravemente ammalato, di cui era stato nominato amministratore di sostegno. Avrebbe continuato ad appropriarsi del denaro, complessivamente circa 65mila euro, anche dopo la morte del rifugiato, tanto che “per un anno l’uomo non ha potuto avere sepoltura – hanno spiegato gli investigatori baresi che oggi hanno arrestato Leonetti – fino a quando il funerale lo ha pagato il Comune”. Secondo le indagini, Leonetti, avrebbe intascato anche il denaro destinato ad altre tre persone disabili, delle quali pure era stato nominato amministratore di sostegno, prelevando indebitamente circa 40 mila euro dai conti correnti di un tossicodipendente e di altre due persone.
Tra le accuse, anche quella di aver fatto prostituire 13 ragazze spacciando le prestazioni sessuali come “massaggi” all’interno di immobili riconducibili sempre a Leonettiì. Le indagini hanno accertato che tramite inserzioni di annunci “hot” su alcuni siti internet e l’ingaggio di centraliniste e telefoniste che prendevano gli appuntamenti con i clienti, le donne reclutate venivano accompagnate nei finti centri massaggi perché si prostituissero. Ciascun appuntamento andato a buon fine valeva alle telefoniste ricariche di 5-8 euro su carte postepay. I fatti contestati risalgono agli anni 2016-2019.