A Putignano, nel quartiere San Pietro Piturno, e a Bari alle prime luci dell’alba oltre 50 carabinieri hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse a carico di soggetti ritenuti a vario titolo responsabili di “estorsione e tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso, rapina e lesioni personali aggravate”.
Il primo provvedimento cautelare ha colpito un 21enne, ritenuto il capo del gruppo criminale, e altre quattro persone di età compresa tra i 33 ed i 19 anni, tutti già noti alle forze dell’ordine, che riuniti tra di loro e “avvalendosi della forza di intimidazione derivante dalla fama criminale del gruppo di appartenenza, nota nel contesto sociale di Putignano – dicono gli inquirenti -, avevano messo in atto reiterate condotte violente nei confronti di un imprenditore, di suo figlio e degli altri componenti della sua famiglia, al fine di farsi corrispondere la somma di 3mila euro mensili”.
Le indagini hanno permesso di documentare le diversi azioni, compiute dagli arrestati ai danni delle vittime, da maggio a ottobre dello scorso anno: pedinamenti e minacce verbali, aggressioni fisiche e danneggiamenti. In una circostanza, per le vie di Putignano, gli arrestati avrebbero anche fermato l’auto con all’interno padre e figlio, scaricato una serie di calci e pugni alla carrozzeria e provocato, tra le altre cose, la rottura dello specchietto retrovisore.
A ottobre scorso poi, nella ricostruzione dei militari, si è consumata l’ennesima efferata azione da parte del gruppo criminale, oggetto del secondo provvedimento cautelare. Oltre 21enne a capo della banda e a tre dei quattro soggetti già protagonisti dei fatti che hanno portato al primo provvedimento, a finire in manette per rapina e lesioni personali aggravate sono stati due ragazzi di 23 anni e un 21enne. Il nutrito gruppo di criminali, durante una festa danzante organizzata in un locale a Turi, ha raggiunto il figlio dell’imprenditore e, dopo averlo accerchiato, lo ha colpito ripetutamente con pugni, calci, tavoli e parti di sedie precedentemente distrutte. Prima di lasciare il locale poi, uno degli indagati ha strappato dal collo del giovane una collanina in oro quale trofeo dell’aggressione commessa. A nulla è valso, nella circostanza, l’intervento di un amico del giovane che, nel tentativo di difenderlo, è stato fatto oggetto di violente percosse.
Durante le perquisizioni effettuate dai carabinieri questa mattina sono stati rinvenuti, nelle parti ad uso comune delle palazzine dove abitano gli arrestati, 60 grammi di eroina e 50 grammi di hashish, oltre a bilancini di precisione e a telefoni cellulari, verosimilmente utilizzati per le attività di spaccio. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati portati nelle case circondariali di Bari, Trani e Matera e sono stati messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.