La gup del Tribunale di Bari Antonella Cafagna ha condannato 13 imputati a pene comprese tra i 16 anni e i 2 anni di reclusione al termine del processo con rito abbreviato su una presunta associazione per delinquere finalizzata a traffico e spaccio di droga in diversi quartieri della città.
L’inchiesta della Dda di Bari, coordinata dal pm Fabio Buquicchio, nel giugno 2020 portò all’arresto di dieci persone. Nella squadra di pusher coordinata dai fratelli Giorgio e Maurizio Larizzi del clan Capriati di Bari, condannati oggi rispettivamente a 16 anni e a 14 anni e 8 mesi di reclusione, c’erano secondo gli inquirenti baresi anche sei minori (nei confronti di quali procede la magistratura minorile).
Stando agli accertamenti dei carabinieri, il gruppo si riforniva di droga dall’Olanda e dalla Campania per poi spacciare nei quartieri Japigia, San Paolo, Carrassi, Poggiofranco e Murat, marijuana, cocaina e ‘amnesia’, sostanza stupefacente composta da marijuana tagliata con metadone ed eroina. Oltre ai due fratelli Larizzi, la gup ha condannato Federico Tamma alla pena di 13 anni, Nicola Ratti a 10 anni di reclusione, Vittorio Russo a 6 anni e gli altri otto presunti pusher a pene tra i 5 anni e i 2 anni di reclusione.