Tante segnalazioni arrivate in pochi giorni alla nostra redazione a certificare il ritorno in città di un fenomeno assai spregevole: quello delle truffe agli anziani. Alcune testimonianze arrivano dai quartieri più a nord di Bari, Santo Spirito e Palese, altre dalle vie del centro cittadino. In una circostanza i malfattori, riusciti nell’intento, hanno portato via alla vittima di turno più di 2mila euro.
Il modus operandi è sempre lo stesso. All’anziano arriva una prima telefonata. Dall’altra parte dell’apparecchio un sedicente impiegato delle Poste Italiane racconta di un pacco intestato al figlio della vittima da ritirare previo pagamento di una consistente somma di danaro. Dopo la prima telefonata, quindi, arriva la seconda. Questa volta a contattare l’anziano è un ragazzo. Si spaccia per il nipote, piange e implora la vittima della truffa di assecondare le richieste arrivate durante la prima chiamata per evitare guai al papà. L’atto finale va in scena a casa dell’anziano. Suona il campanello e alla porta c’è il finto impiegato postale per arraffare quanto più possibile: soldi, oro e carte bancomat con pin. Con la promessa di restituire il tutto una volta saldato il debito in Posta.
Dal comando provinciale dei carabinieri di Bari confermano che il fenomeno in città, come del resto nel resto d’Italia, non si è mai fermato. La truffa del pacco, ma non solo. Meno di un mese fa, da Carrassi, è arrivata ai militari la denuncia di un anziano cittadino raggirato con l’inganno del finto incidente. Le corde toccate dai malviventi, prima al telefono e poi di persona, sono sempre le stesse: un familiare prossimo coinvolto in prima persona e la richiesta di soldi per sanare quanto (non) accaduto. Al posto del finto impiegato postale, però, a Carrassi si è presentato un falso avvocato.
“Per qualsiasi situazione sospetta il consiglio è quello di chiamare immediatamente il 112 – spiegano i carabinieri -, magari facendo presente all’interlocutore di turno che si sta procedendo a contattare le forze dell’ordine. Spesso basta questo per mettere in fuga i truffatori. In ogni caso, una pattuglia farebbe comunque visita al domicilio indicato per scongiurare ogni tipo di raggiro. La priorità è sempre quella di prevenire il reato”.