Ennesima spaccata, un altro colpo messo a segno dai ladri, un’altra ‘mazzata’ alla percezione di sicurezza nella città. Questa notte, intorno alle 4, alcuni ignoti hanno spaccato una vetrata di Gulp: norcineria, birreria e vineria di Poggiofranco. Una volta entrati nel locale di via Pappacena poi, hanno sradicato dalla sua postazione il registratore di cassa e sono andati via senza lasciare traccia. A raccontare a Telebari quanto accaduto è Dario, uno dei tre titolari dell’attività.
“Hanno utilizzato una tecnica che, purtroppo, già conosciamo: si sono fatti largo forzando il vetro blindato della porta, rompendolo dalle guarnizioni – spiega -. È già la terza visita che riceviamo. Una volta, la prima, nell’altro locale che gestiamo: il Burp. Un paio di mesi fa, invece, sono venuti qui a Gulp. Hanno portato via solo la cassa, in cui ovviamente, a chiusura, lasciamo esclusivamente i soldi necessari per la gestione dei resti all’apertura del giorno seguente. Dovremo pagare però i danni: il nuovo vetro ci costerà almeno 700 euro”.
Grandi pulizie in mattinata e locale regolarmente aperto all’ora di pranzo. “Ormai siamo abituati – commenta, amaro, il titolare -. Nel pomeriggio andremo a sporgere denuncia. Lo abbiamo fatto anche nelle altre due occasioni, con tanto di sopralluogo da parte della Polizia, ma purtroppo è servito a poco. I ladri non sono stati beccati e comunque, anche se fosse, restano quasi sempre impuniti”.
“I dati a disposizione ci dicono che a Bari non c’è un’emergenza sicurezza”, aveva detto la scorsa settimana il sindaco Antonio Decaro (qui le sue parole) al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato in Prefettura, in cui si è discusso anche dell’interminabile serie di furti nelle attività commerciali della città iniziata nel mese di dicembre dello scorso anno (leggi qui).
L’ultimo episodio documentato da Telebari, accaduto nella notte tra il 24 e il 25 giugno, in via Principe Amedeo: nel mirino dei ladri, in quella circostanza, era finito il negozio di abbigliamento Inviti. “Di notte, nei nostri locali, bisognerebbe lasciare liberi i pitbull” aveva detto il titolare dell’attività (qui l’intervista). Una provocazione, ma anche un comprensibile sentimento di rabbia rispetto a un fenomeno che sembra essere davvero inarrestabile.