Vorresti cambiare la tua vita lavorativa? Magari sei un dipendente aziendale da molti anni ma vorresti metterti in gioco e diventare “capo di te stesso”. Oppure, sei agli inizi della tua carriera ma vorresti aprire la Partita IVA fin da subito.
Insomma, diventare freelance è una scelta che spesso fa molta paura alle persone, per quali ragioni?
Le motivazioni, in realtà, sono molto semplici: dovrai pagare le tasse e i contributi da solo, non avrai alcuna certezza sullo stipendio alla fine del mese e dovrai occuparti di diversi compiti autonomamente.
Tuttavia, dall’altro lato, avrai una libertà che nessun lavoro dipendente può darti.
Come scegliere se diventare freelance o dipendente?
Per scegliere tra lavoro dipendente o libera professione, dobbiamo analizzare quali sono le differenze tra queste due metodologie di lavoro.
Innanzitutto, ci teniamo a sottolineare che non esiste una scelta giusta ed una sbagliata, ma solo quella corretta per te. Infatti, potresti essere più propenso al lavoro come freelance, oppure la tua personalità e i tuoi obiettivi potrebbero essere più improntati nella direzione del lavoro dipendente.
Tutto dipende dai tuoi obiettivi: se la tua concezione di successo è data dal fatto di non avere capi, poter lavorare dove preferisci e negli orari che preferisci, forse hai la mentalità giusta per essere un freelance.
Al contrario, se intendi il successo come la possibilità di fare strada ed affermarsi in un’azienda, potresti avere le carte in regola per essere un dipendente.
Quali sono i pro e i contro delle due tipologie di carriera? Andiamo a scoprirli insieme.
Pro e contro della vita da freelance e da dipendente
Il primo vantaggio che è comune nel lavoro da dipendente, ma non nei freelance è dato dalla stabilità economica. Infatti, il dipendente ha sempre la certezza di ricevere lo stipendio a fine mese che, nella maggior parte dei casi, è fisso.
Al contrario, un lavoratore autonomo non ha tale certezza: potrebbero capitare periodi di lavoro più intensi, dove i guadagni saranno maggiori rispetto a quelli dei dipendenti e periodi meno pieni di lavoro, con guadagni inferiori.
Inoltre, il dipendente ha anche diritto ad una serie di benefit che non spettano ai freelance, come tredicesima, quattordicesima, malattia, TFR o ferie pagate.
Eppure, coloro che vogliono diventare freelance sono liberi dai vincoli aziendali. Infatti, non hanno un vero e proprio capo ma, dall’altro canto, hanno dei clienti (che possono essere addirittura più esigenti).
Tuttavia, il vero vantaggio di un lavoratore autonomo è che può scegliere con chi collaborare.
Un altro pro che dobbiamo considerare a favore del lavoro autonomo? Sicuramente la possibilità di lavorare nei luoghi e negli orari che preferisci.
Infatti, le 40 ore settimanali che, nella maggior parte dei casi, caratterizzano il lavoro dipendente, non sono valide per i freelance.
Questo può essere sia un pro che un contro: da un lato un freelance potrebbe avere più tempo da dedicare alla sua vita privata ma, dall’altra parte, nei periodi di forte lavoro, potrebbe lavorare più di 40 ore alla settimana.
Vuoi essere un dipendente o un freelance?
Ora che abbiamo analizzato le due tipologie di carriera ti chiediamo: vuoi essere dipendente o freelance?
Prenditi il tuo tempo per decidere e, ricorda, una scelta universalmente giusta non esiste.
Se vuoi entrare nel mondo della libera professione ti consigliamo di contattare un consulente fiscale che saprà indicarti nel dettaglio come muoverti.
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