L’attività del consiglio regionale rischia una lunga paralisi. È infatti saltata l’ipotetica seduta in programma giovedì 13 febbraio: uno stop che potrebbe essere riconducibile alle faide in corso all’interno della maggioranza. A lanciare l’allarme è stata Loredana Capone, presidente della massima assise pugliese: con una nota ha infatti spiegato di aver convocato la conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari per proporre una seduta monotematica su temi caldi come emergenza idrica e consorzi di bonifica. “A sette mesi dalla fine della legislatura– ha dichiarato Capone – serve calendarizzare i lavori così da rispettare tempi e modalità e dare risposte alle istanze presentate ai cittadini” esortando i consiglieri a collaborare per un proficuo svolgimento dei lavori.
L’ultima seduta del consiglio regionale è stata sospesa per mancanza di numero legale, quando i consiglieri di minoranza decisero di lasciare l’aula per protestare contro le numerose assenze nei banchi della maggioranza. Fratelli d’Italia ha rispedito al mittente le parole della presidente Capone, spiegando che “a far mancare il numero legale è la maggioranza. Su 51 consiglieri, noi dell’opposizione di centrodestra siamo solo 18 quindi se la maggioranza rosso-gialla fosse ‘responsabile’ potrebbe tenere una seduta di Consiglio a settimana”.
La tensione resta alta e Michele Emiliano, in convalescenza dopo aver subito un intervento, dovrà cercare di placare i conflitti interni alla maggioranza. I prossimi mesi saranno cruciali per decidere su questioni importanti come il dossier sulla legge elettorale e le nomine di importanti organi regionali. Sullo sfondo, intanto, compare la figura di Antonio Decaro, possibile successore dell’ex magistrato in carica dal 2015.