Tornano sabato 26 e domenica 27 marzo le Giornate FAI di Primavera, giunte quest’anno alla trentesima edizione. In tutta Italia saranno visitabili con contributo libero (quest’anno si può donare anche per l’emergenza umanitaria in Ucraina) 700 luoghi solitamente inaccessibili, suddivisi in circa 400 località.
Nell’Area Metropolitana di Bari saranno dieci i luoghi aperti al pubblico in otto differenti comuni. Telebari vi aveva raccontato ieri (clicca qui) dell’eccezionale riapertura dopo circa 50 anni della ex Manifattura dei Tabacchi, nel cuore del quartiere Libertà.
L’apertura che sta ricevendo in queste ore maggiore riscontro nella ex provincia è tuttavia quella che sarà condotta dal Gruppo FAI di Giovinazzo, che in località Peragineto porterà i visitatori alla scoperta dell’antico Casino Pappalettere. Con i suoi frantoi, l’annessa residenza e con la cappella è una delle più significative testimonianze di strutture legate alla storica produzione dell’olio in Terra di Bari e alla cultura insediativa nel contado. Le visite in questo caso si terranno, in gruppi da 20 persone, sabato dalle ore 10.00 alle 17.00 e domenica dalle ore 09.00 alle 17.00.
“Il Complesso – spiegano dal FAI Giovinazzo – si caratterizza oltre che per l’antico sistema dei frantoi a piano terra con alte lamie voltate, in parte coperte dai tetti a spiovente e chiancarelle e installazioni fisse legate alla produzione di olio, per la presenza di una torre, con tracce di caditoie e feritoie, inglobata nella costruzione della struttura masserizia. La residenza padronale al piano superiore con l’infilata si stanze doveva accogliere stagionalmente le famiglie, infatti non era intesa come una dimora stabile ma era legata alle necessità produttive della campagna, per cui l’abitazione della famiglia si trovava al primo piano mentre il piano terra era occupato dal colono, con i locali per la lavorazione dell’olio, dei formaggi, i magazzini, le cucine, i forni e la cantina per il vino. Sarà possibile visitare anche l’annessa chiesa dedicata a San Francesco da Paola con l’elegante facciata in stile neoclassico”.
Nella vicina Molfetta saranno invece aperti la chiesa ed il monastero di San Pietro, all’interno della vecchia cinta muraria. Le visite si terranno ogni 30 minuti per un massimo di 15 persone a gruppo dalle ore 9.30 alle 17.30.
“Il complesso si presenta, nel panorama degli edifici di culto della città di Molfetta, come uno dei più antichi ed è citato per la prima volta nell’anno 1176, anno in cui risulta già aperto al culto, il che ci fa supporre la sua edificazione come antecedente – spiegano ancora dal gruppo giovinazzese che curerà anche questa apertura -. Segue un periodo in cui non si hanno notizie storiche che ci permettano di poterne delineare il percorso evolutivo, fino ai primi anni del 1400. A partire dal XVI sec. la storia della chiesa corre in parallelo con quella di un piccolo gruppo di monache cistercensi. L’edificazione, a partire dal 1571, accanto alla chiesa, del monastero delle monache cistercensi, modificò così tanto la fisionomia della chiesa ed integrandosi con essa, che da quel momento in poi, non sarà più possibile descrivere la storia dei due edifici in modo indipendente”.
Oltre alle due città del Nord Barese, ci saranno visite guidate e tour del bellissimo centro storico di Conversano, nella masseria Torre dei Cannoni, ad Altamura, e nelle chiese di Santa Lucia e San Basilio a Gravina.
In particolare, la Chiesa di Santa Lucia, incastonata nel rione piaggio, uno dei più antichi della città, sviluppatosi lungo il burrone “La Gravina” intorno all’anno mille, costituì il centro religioso e di aggregazione per gli abitanti delle grotte circostanti.
“In origine – raccontano dal FAI – la chiesa era denominata Santa Maria de Linares (o della Neve o de Plagio) ed è stata chiesa di un complesso monastico di ordine benedettino. Nel XVI secolo la chiesa grotta aveva due porte di accesso e quattro finestre; al suo interno un altare maggiore in pietra sovrastato da una tela raffigurante Santa Elisabetta, mentre sul lato sinistro vi era la cappella di Santa Lucia, tutta in pietra e un altare sovrastato da una tela raffigurante Santa Lucia. La chiesa era dotata di una piccola sacrestia con altare, una fonte di acqua benedetta, un campanile e una cisterna trasformata in luogo di sepoltura. Nel 1686 la chiesa di Santa Lucia presenta una situazione architettonica nuova, sicuramente, a causa di eventi naturali: terremoto, slittamento della roccia, ecc”. Oggi ha un prospetto semplice e lineare, ma nel 2019, a seguito dei lavori di restauro, sono stati riportati alla luce absidi integre ed all’interno di quella centrale è stato scoperto un altare sovrastato da un affresco raffigurante, molto probabilmente, un Cristo Pantocratore accompagnato dalla Vergine Maria e da San Giovanni.
A guidare i visitatori saranno i giovanissimi apprendisti ciceroni dell’I.I.S. “Bachelet, coordinati dai volontari FAI del volitivo gruppo di Gravina in Puglia.
Visite sono previste anche al Giardino Galderisi di Monopoli ed a Villa Lenti a Noci, una straordinaria dimora gentilizia di notevole pregio architettonico, che insiste su un complesso conventuale dei frati domenicani e che risale quasi certamente ai primi anni del ‘900.
Tante diverse opportunità per riscoprire un territorio, quale quello della Terra di Bari, ricco di straordinaria bellezza artistica, ma anche carico di storia.
Per prenotazioni bisogna consultare il sito https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/