L’entroterra del Sud est barese nasconde inaspettate bellezze. Una è certamente il “Paese Azzurro”, soprannome dato al centro storico di Casamassima per via dell’inusuale colore che domina il borgo antico. I muri della vecchia Casamassima, infatti, raccolgono tutte le gradazioni del turchino, colore che è entrato a far parte ormai dell’identità della cittadina a venti chilometri da Bari.
L’accesso al centro storico è sorvegliato da una imponente torre dell’orologio e, dopo pochi passi, si incontra una scritta: “Benvenuti nel paese Azzurro”. Perdendosi nei ‘chiassi’ – così vengono chiamati i vicoli – può iniziare la ricerca alle abitazioni azzurre. Il colore viene utilizzato ancora oggi per le residenze del centro e, in futuro, altre ne nasceranno con le stesse caratteristiche cromatiche. Promessa dell’assessore alla Cultura, al Turismo e al Centro Storico, l’architetto Azzurra Acciani. “Per favorire l’aumento delle case azzurre nel centro storico stiamo approvando il nuovo tariffario tari – anticipa – con l’idea di esentare dalla tassa i residenti con le abitazioni che sono o diventeranno azzurre”. Il ‘Paese Azzurro’ è gemellato con la città di Chefchauen, nota come ‘la perla azzurra del marocco’ ed un secondo sodalizio è in cantiere, questa volta con Jodhpur, la magica città blu indiana.
Casamassima negli ultimi anni è nel pieno del boom turistico. A dimostrarlo sarebbero i dati registrati dagli uffici comunali, basati sui report delle strutture ricettive. “Casamassima per tutta una serie di motivi ha parecchi visitatori, perché si trova in una posizione favorevole per vicinanza a Bari e alla costa, e anche a Matera – spiega l’assessore Acciani – Dal 2015 la crescita è stata costante. Negli ultimi anni noi, paese azzurro, stiamo emergendo grazie ad una serie di realtà come Cuore della Puglia, Borghi Autentici, Pro Loco, ed è evidente a tutti che la curiosità nei nostri confronti è aumentata”.
Unica macchia nella tavolozza azzurra di Casamassima, osserva l’assessore. “Mancano purtroppo le strutture ristorative – ammette – Ci auguriamo che aprano ristoranti, caffè, vinerie o anche attività artigianali che possano consentire al turista di consumare una bevanda o comprare un souvenir”. Il termine “Paese Azzurro” fu coniato negli anni ’60 dal pittore Vittorio Viviani, ma diverse sono le teorie sull’origine della peculiarità delle mura casamassimesi. La spiegazione più accreditata riguarda un voto alla Madonna fatto dal signore locale Michele Vazz. Nel XVII secolo, nel pieno dell’epidemia di peste – che solo a Bari portò via più di 12mila vite – il conte Michele Vaaz pregò la Madonna affinché risparmiasse il suo borgo. Così fece ricoprire le abitazioni con calce (utilizzata come disinfettante) aggiungendo un colorante azzurro, il colore mariano per antonomasia.
Altre teorie vedono lo speciale colore derivare da una polvere utilizzata dalle donne del luogo come detergente per i panni. La stessa acqua, così preziosa nella ‘assetata Puglia’, veniva impiegata per lavare gli esterni delle abitazioni: da qui i colori che rappresentano oggi la fortuna del paese vecchio.