Ci sono delle partite che restano per sempre nella memoria dei tifosi. Belle, stupende, ma allo stesso tempo brutte e pesanti da digerire, capaci di rovinare irrimediabilmente un sogno e di fare andare di traverso la famosa braciola del leggendario panino che veniva consumato allo stadio della Vittoria. Quella tra Bari e Sampdoria, che si affronteranno sabato al San Nicola, è una sfida affascinante tra due gloriose squadre che meritano altri palcoscenici. Tanti i precedenti, ma ce n’è uno in particolare che ha lasciato il segno.
Accomodiamoci nella macchina del tempo e torniamo indietro di quasi 42 anni: 2 maggio 1982, stadio della Vittoria, big match di serie B tra due squadre che sono entrambe al secondo posto in classifica con 38 punti, a un punto dalla capolista Verona. La Samp di Renzo Ulivieri contro il Bari di Enrico Catuzzi, l’esperto toscano contro il giovane maestro della spettacolare zona totale. All’andata è finita 1-1 e da quella partita (a Genova il Bari indossa per la prima volta la splendida maglia giallonera, ndr) i biancorossi iniziarono la scalata verso l’alta classifica.
Sin dalla vigilia della gara, la città barese è già in festa, convinta di vincere per mettere la serie A quasi in cassaforte, visto che mancano solo sette partite alla fine del campionato. C’è grande entusiasmo: il Bari viene da tre vittorie nelle ultime quattro gare. Il ‘della Vittoria’ è letteralmente gremito, non c’è posto neppure per una formica. Oltre 40mila spettatori, ma ne sembrano il doppio. Il clima, dunque, è molto caldo e non solo per il limpido sole che ‘illumina’ lo stadio.
Casarin fischia l’inizio e dopo soli 5 minuti arriva la prima batosta: il navigato Scanziani è abile nel raccogliere la respinta di Fantini, dopo un tiro di Rosi, e a infilare la palla sotto la traversa. Inizio deludente, quindi, per la tifoseria barese che si ammutolisce solo per qualche secondo. Dopo 16 minuti Catuzzi toglie Majo per far entrare De Rosa e la scelta si rivela azzeccata. Il Bari attacca e arriva varie volte in zona gol. Al 18′ Acerbis e De Rosa sono protagonisti di una bella azione, prima di servire Armenise che con un tiro mette la palla in rete. Lo stadio esplode: 1-1 e palla al centro. Anzi, no. Palla nell’area piccola blucerchiata perché Casarin ha annullato per fuorigioco.
Dopo un continuo assalto dei baresi, allo scadere del primo tempo i galletti raggiungono il meritato pari: dopo un calcio d’angolo, la palla arriva a De Rosa che crossa per Iorio il quale, di testa, serve Bresciani che con un bel tiro batte Bistazzoni, sino a quel momento uno dei migliori dei doriani. La tifoseria, che ha sostenuto incessantemente la squadra, impazzisce di gioia. Termina, così, la prima frazione e il pubblico, accaldato sia per il pareggio sia per gli immancabili Borghetti, discute sulle gradinate della buona prestazione della squadra e sogna la serie A. Non esistono i cellulari, si ascoltano le radioline per conoscere i risultati delle altre squadre e controllare la schedina del Totocalcio.
Nella ripresa il Bari riparte ancora forte e sfiora il raddoppio per ben sette volte. La Sampdoria sembra rassegnarsi e cerca di difendere il pari a tutti i costi mentre i baresi, che vogliono vincere assolutamente la gara, si sbilanciano continuamente in avanti e, forse, commettono l’ingenuità di non accontentarsi del pareggio che sarebbe stato comunque un ottimo risultato, visto che il Rimini sta battendo la capolista Verona. A 8 minuti dal termine, arriva la doccia fredda: la Sampdoria, dopo aver fatto muro, riparte con un’azione che si conclude con un pallonetto di Bellotto che beffa Fantini. Lo stadio, adesso, è davvero ammutolito. Quasi si sente il rumore del mare, che si trova a poche decine di metri.
Scorrono quei pochi minuti che mancano alla fine, il Bari ormai è stanco perché ha speso tanto e la Sampdoria continua a difendere con determinazione. La gara finisce: Bari-Sampdoria 1-2. Incredibile. Una vera beffa, perché il Bari meritava di vincere. Scanziani e Bellotto entrano nella lista dei ricordi più brutti della tifoseria barese. A fine campionato la Sampdoria va in A mentre il Bari la sfiora per soli due punti. Ma quella stagione del Bari dei baresi, si sa, resterà nella storia. E oggi, a distanza di tantissimi anni da quella sfortunata partita, quando chiedo a mio padre cosa successe in quel Bari-Sampdoria, proprio lui che era in campo ad attaccare per provare a vincerla, gli leggo in faccia ancora l’amarezza.
BARI: Fantini, Frappampina (46′ Ronzani), Armenise, Loseto, Caricola, De Trizio, Bagnato, Acerbis, Iorio, Majo (16′ De Rosa), Bresciani All. Catuzzi
SAMPDORIA: Bistazzoni; Ferroni, Vullo, Sala, Guerrini, Bellotto, Pellegrini, Roselli, Sella (87′ Zanone), Scanziani, Rosi (90’Magliocca) All. Ulivieri
Reti: 6′ Scanziani, 45′ Bresciani, 82′ Bellotto
Arbitro: Casarin