Uno spaghetti western calcistico. Ciò che è accaduto allo stadio San Nicola, nel lontano 17 aprile del 1994, è qualcosa che va oltre il calcio. Il prato verde barese, al fischio finale dell’arbitro, si è trasformato improvvisamente in un acceso ring. Ma andiamo per ordine: il Bari di Beppe Materazzi, vice capolista della serie B 1993-1994, ospita il Cesena, club che occupa il quinto posto in classifica, in una partita importante sia per la promozione in Serie A dei “galletti” che per le speranze dei romagnoli, alla ricerca di un posto tra i primi quattro. Tra i cesenati militano diversi ex biancorossi: Piraccini (dal 1984 al 1986), Biato (dal 1990 al 1993), Calcaterra (dal 1991 al 1993) e il tecnico “Maciste” Bolchi, che una decina di anni prima (dal 1983 al 1986) ha egregiamente condotto il Bari dalla C alla A. Durante la gara si nota un certo nervosismo in campo, con le due squadre che sembrano avere un conto in sospeso. I biancorossi non sono in grande forma e così, al 29’, l’ex Calcaterra infila Fontana con un forte tiro e realizza il vantaggio bianconero. Gli uomini di Materazzi cercano disperatamente la rete del pareggio ma la palla sembra non voler entrare, complici anche il palo e la traversa che negano il gol a Protti, rientrato in campo dopo cinque mesi, e Tovalieri. L’arbitro fischia la fine: Bari-Cesena 0-1. Il Cesena, dunque, porta a casa due punti (all’epoca la vittoria valeva due punti) importanti che gli permettono di avvicinarsi ai biancorossi.
Dopo il fischio finale, però, accade di tutto: Piraccini e Biato, rispettivamente centrocampista e portiere romagnoli, vanno a festeggiare la vittoria sotto il settore ospiti e, fischiati dai tifosi baresi, sembrano rispondere con un gesto non molto sportivo. Igor Protti e Sandro Tovalieri, bomber biancorossi, si accorgono della scena e si dirigono verso Piraccini e Biato per chiedere spiegazioni, ma il centrocampista cesenate, durante la mischia, assesta un pugno sul volto di Tovalieri, con cui stava discutendo. È caos: Ricci, difensore del Bari, si inserisce nel parapiglia e rifila un calcio a Biato, mentre Tovalieri, che vuole vendetta, cerca di colpire Piraccini, il quale, in versione “Alberto Tomba”, inizia uno slalom schivando i colpi e cercando di guadagnare in fretta la via degli spogliatoi. È lui, ormai, il bersaglio di tutti. Lo “zar” Igor Protti, in cerca di giustizia, lo rincorre con uno scatto fulmineo, ma viene intercettato con forza e fermato in tempo. Successivamente, qualcuno ha ipotizzato che la rissa sia scaturita perché nella gara d’andata, giocata al Manuzzi di Cesena, qualcosa non era andato per il verso giusto: la partita sembrava dover terminare in parità, quando Hubner, allo scadere, aveva segnato il gol della vittoria quasi nello stupore generale, dando l’impressione di un tacito accordo finito male. Il Cesena, dunque, conquista i due punti anche al San Nicola. Tre, invece, sono i punti di sutura rimediati da Tovalieri, a causa del colpo ricevuto al volto. Dopo quella gara, arrivano puntuali le squalifiche per Piraccini (6 turni), Biato (5 turni) e Tovalieri (4 turni). Il Bari, a fine stagione, centra la promozione in serie A, mentre il Cesena, arrivato quarto insieme al Padova, perde lo spareggio.