Mezzo secolo di storia, per raccontare la baresità in tutti i suoi colori dal palcoscenico. Cinquant’anni di vita, che ora giungono al capolinea. Il teatro Purgatorio chiude. Ad annunciarlo è la sua anima, Nicola Pignataro, che ‘ufficializzerà’ la (triste) novità in un incontro con la stampa convocato per il prossimo martedì. Alla base della decisione, motivazioni legate alla struttura e alla destinazione dell’area, che Pignataro spiegherà ai giornalisti e al pubblico nelle prossime ore. “Io però continuerò a fare l’attore, nonostante i miei 81 anni”, ci tiene a sottolineare con ironia Pignataro a Telebari, ribadendo di non avere alcuna intenzione di abbandonare il palcoscenico.
Non il primo colpo di scena nella storia del teatro di via Pietrocola. A maggio del 2013 fece scalpore la chiusura temporanea per “accanimenti burocratici”, come spiegò all’epoca Pignataro, da 48 anni volto, voce e anima creativa del Purgatorio. Gli spettacoli sono poi tornati in cartellone e ora le storiche poltrone rosse sembrano destinate a essere smantellate definitivamente. Il Purgatorio è l’ennesimo simbolo della baresità a teatro che cade. Appena a novembre scorso è stato demolito il Barium di via Pietro Colletta: al posto del presidio culturale voluto da Gianni Colajemma sono stati realizzati appartamenti. Sorte diversa per il Duse, chiuso e rinato in un vecchio negozio di prodotti per la casa di via Carulli, nel cuore del quartiere Madonnella.