Manca poco al 13 maggio, giorno in cui il teatro Purgatorio chiuderà definitivamente i battenti, con la consegna delle chiavi ai proprietari e poi chissà, la demolizione. Si chiude una pagina di storia della città, non solo la storia dei tanti attori che hanno calcato quel palco, ma la storia di tutti i baresi che grazie al lavoro di persone come Nicola Pignataro, hanno rivalutato e ricominciato ad apprezzare dialetto e tradizioni. Lui mantiene il sorriso, sempre e comunque, e già pensa a come non disperdere la magia che quelle mura, in via Pietrocola, hanno accumulato per anni. Locandine storiche, premi vinti, pezzi di scenografia accatastati nel deposito del teatro. Pensa già a un museo personale – o forse aperto al pubblico – ma sul resto le idee sono ben chiare: ci si potrà portare a casa un pezzo di storia. Ed ecco la decisione: chi vorrà potrà prendersi una poltrona numerata e farla rivivere in un altro ambiente. Ci sono quelle blu, che da sempre accolgono il pubblico, ma ce ne sono anche di specialissime come queste, in velluto rosso: arrivano direttamente dal teatro Petruzzelli.
L’appello di Nicola Pignataro è soprattutto alle giovani compagnie teatrali: oggetti di scena che presto potrebbero finire al macero e che l’attore barese offre gratuitamente a chi prometterà di prendersene cura. Ma c’è ancora un po’ di tempo, le modalità della donazione saranno definite quando il teatro chiuderà definitivamente. “Dal Purgatorio al Paradiso” – il titolo – è della commedia che andrà in scena per tre settimane ancora. Il 12 maggio sarà la volta di “And the show must go on” di e con Giuliano Ciliberti. Sarà l’ultima imperdibile serata, con tutta la compagnia che a fine spettacolo salirà sul palco per ringraziare il pubblico, ringraziare la città e, soprattutto, ringraziare un teatro che è diventato casa. Un grande amore, come recitano le strofe che Nicola Pignataro dedica al suo teatro.