La sua voce iconica ha incantato il mondo intero, è stato senza dubbio il simbolo della musica italiana con il suo storico brano “Nel blu dipinto di blu”. Oggi si celebra il trentesimo anniversario della morte di Domenico Modugno: artista poliedrico nato a Polignano a Mare il 9 gennaio del 1928, morì nel 1994, all’età di 66 anni sull’Isola di Lampedusa, a causa di un infarto. Dieci anni prima fu colpito da un ictus mentre era negli studi di registrazione di Canale 5: la successiva paralisi a un lato del corpo lo costrinse ad abbandonare la scena per qualche anno, prima di chiudere la sua carriera con un ultimo grande concerto nella sua città natale il 26 agosto 1993.
Durante la sua carriera, Modugno ha vestito i panni della prima star internazionale italiana: grazie ai suoi brani, mister Volare ha inciso alcuni dei suoi successi in 13 lingue, vendendo circa 22 milioni di dischi. È stato ambasciatore della Puglia nel mondo, nonostante agli esordi del suo percorso si spacciò per siciliano così da incontrare più facilmente i favori del pubblico. Il rapporto tribolato con Polignano a Mare è stato recuperato nei suoi ultimi anni di vita e la città in provincia di Bari lo ricorda ancora grazie alla splendida statua bronzea di tre metri in cui Mimì, abbreviativo utilizzato da chi lo conosceva davvero, è raffigurato nella sua iconica posa con le braccia aperte. Dietro di lui, il mare che si fonde con l’orizzonte. Una rappresentazione grafica perfetta del brano che lo ha reso celebre in tutto il mondo.