Nel rione Libertà, quartiere che confina con il più “aristocratico” Murat di Bari, tra i colori dei palazzi nelle vie a scacchiera, i profumi di curry e i suoni del mercato dell’ex Manifattura tabacchi, Rouson Firus ha tessuto gran parte della sua vita lavorativa, adoperandosi tra le bancarelle e i ristoranti. Inizialmente, la sua vita si è intrecciata con i mercati della città: ogni settimana, si spostava in diverse località, da Carbonara a Santo Spirito, da Poggiofranco a San Paolo. Giunto a Bari, dopo aver lasciato la sua città natale Mirpur, in Bangladesh, per quattordici anni Rouson tra le bancarelle ha imparato a conoscere i baresi e a costruire la sua vita in un nuovo contesto.
Dopo anni di duro lavoro, nel 2021 ha deciso di seguire la sua vera passione: le biciclette. Un lavoro in disuso, che rischia di scomparire nonostante sia necessario per i fruitori di mezzi che contribuiscono a rendere la città più green. Un lavoro a tutela della mobilità sostenibile. “Bari è stata la mia unica casa per 14 anni e non andrei mai via,” afferma con convinzione. Rouson ha trovato la sua dimensione in questa città, dove si sente accolto e parte di una comunità. “È un lavoro difficile,” confessa Rouson, “ogni modello è diverso e richiede conoscenze specifiche”. I giorni al negozio non sono sempre uguali: a volte arrivano molti clienti, altre volte meno. Nonostante le sfide, il suo desiderio è che sempre più persone scoprano il piacere di andare in bicicletta, scegliendola come mezzo di trasporto per contribuire a rendere Bari una città più sostenibile e vivibile.
Fin da giovane, Rouson aveva imparato a riparare bici da solo, un’abilità che ora ha trasformato in un’attività. Sebbene non ricordi quale fosse la sua prima bici – se una mountain bike o una bici da città – la passione per le biciclette è diventata la sua professione e il suo modo di guadagnarsi da vivere. Il suo lavoro di riparatore di biciclette è, purtroppo, un mestiere in via di estinzione e a Bari sono pochi i posti come questo, ma Rouson è determinato a mantenerlo vivo. Nonostante sia single, ha scelto di rimanere a Bari, una città che considera la sua casa. Qui con lui vive sua figlia di 24 anni, Nima, il genero e il nipotino di 4 anni che condivide con lui l’amore per le biciclette. Lui è contento della sua vita. Quando parla del lavoro da artigiano delle biciclette gli sorridono gli occhi: l’unica cosa che si augura e desidererebbe dalle persone è un po’ di riconoscenza ed un piccolo “grazie”.