Un allenatore che si trasforma in medico e salva la vita a un giovane calciatore: è accaduto durante l’incontro di calcio del campionato “Under 17” tra Wonderful e Molfetta, giocato sabato pomeriggio allo stadio “San Pio” di Bari. La gara stava volgendo al termine sul risultato di 1-1 quando, nei minuti finali, un giovane attaccante del Molfetta, dopo uno scontro di gioco, è crollato sul prato verde, perdendo conoscenza. Ci si accorge subito della gravità della situazione, qualcuno chiama il 118, ma il ragazzo non riprende conoscenza e necessita di un intervento immediato. L’allenatore del Molfetta, Raffaele Loconsole, per tutti “Lele”, avendo capito che non c’era tempo da perdere, decide di agire personalmente con un tempestivo intervento di primo soccorso. “Per fortuna c’è stato un lieto fine – dice a Telebari l’allenatore – perché probabilmente oggi staremmo a parlare di altro. Il ragazzo ha perso conoscenza dopo una gomitata ricevuta in campo e noi siamo accorsi subito da lui. Non dava segni di vita e, con la collaborazione dei componenti della ‘Wonderful’, abbiamo provato inizialmente a riposizionare correttamente la lingua, perché rischiava di soffocare, ma non si riusciva a rianimare”. Si è rivelato fondamentale, dunque, il gesto del mister. “Ho capito subito che dovevo fare qualcosa – racconta il tecnico – e ho iniziato un massaggio al torace che, fortunatamente, ha subito funzionato. Il ragazzo, infatti, si è ripreso dopo qualche massaggio toracico. Sono stati attimi drammatici, in quegli istanti ogni secondo diventa prezioso”.
Raffaele Loconsole, laureato in scienze motorie, ha tanta esperienza accumulata sui campi da calcio e, dopo questo brutto episodio, ci tiene a sottolineare l’importanza dei mezzi di soccorso anche sui campi giovanili. “La FIGC dovrebbe imporre alle società giovanili di avere l’ambulanza a bordo campo – continua –. Voglio fare anche un appello agli arbitri: iniziate le gare solo con la presenza dell’ambulanza. Non si può aspettare la tragedia, bisogna intervenire prima con delle regole ferree. Il defibrillatore è utile, ma ci vogliono anche persone che sappiano usarlo e, tra l’altro, si perde molto tempo finché si va a prenderlo da qualche stanza dello stadio. Per fortuna, ho qualche nozione di primo soccorso che mi ha permesso di salvare la vita a un mio giovane giocatore”. Insomma, il mister è diventato un eroe. “Mi sono sentito felice e orgoglioso di aver aiutato qualcuno – conclude Loconsole – E poi è un ragazzo della mia squadra. Non ci ho pensato due volte. Nel calcio vediamo troppo spesso episodi del genere, anche con esiti drammatici. In quegli attimi bisogna avere davvero molta freddezza”. Il ragazzo, fortunatamente, è tornato a casa dopo gli accertamenti del caso. Una storia, dunque, dal lieto fine.