Da Nikopol a Kiev per un tragitto di 500 chilometri, dalla capitale ucraina a quella polacca per altri 800 e, infine, il volo diretto da Varsavia a Bari: due giorni di viaggio per sorvolare il cielo italiano. È stata la lunga traversata che ha visto protagonisti trenta bambini ucraini di età compresa tra gli 8 e 11 anni atterrati giovedì scorso nel capoluogo pugliese. Un peregrinaggio, ricco di nuove possibilità e speranze, che li ha condotti tra le braccia delle famiglie che hanno sposato il progetto del Gruppo Accoglienza Bambini Bisognosi Onlus di Modugno. La volontà offrire loro un Natale sereno e il calore di una casa, un letto caldo per sognare un mondo migliore e sincera ospitalità fino al 20 gennaio prossimo.
Un periodo relativamente breve, in Puglia. Un mese nel quale potranno respirare momenti di pace interiore, serenità psicofisica e la magia natalizia pressoché diversa dagli ultimi anni vissuti. E la lettera al caro buon vecchio Babbo Natale è già pronta. Non mancherà poi un percorso d’istruzione scolastica online con la collaborazione di un interprete linguistico ma soprattutto un contesto pulito, sano, genuino sul piano alimentare, lontano dalle bombe e dalle macerie. Certo la nostalgia per la lontananza dagli affetti e dalla propria terra si farà sentire ma le famiglie, motivate e preparate alle esigenze degli ospiti speciali, sapranno rincuorarli e regalare loro un sorriso sincero. La comunicazione il principale fattore critico nel nuovo inserimento. Tuttavia, gli occhi dei piccoli racconteranno ed esprimeranno una voglia indicibile di calore e quiete, il canale comunicativo non verbale è dunque disarmante espressione dell’anima che supera ogni barriera linguistica. E poi la tecnologia che fa la sua parte contribuendo in maniera costruttiva ed efficace nella relazione.
“Abbiamo iniziato questo nuovo percorso l’estate scorsa con l’arrivo dei bambini da Nikopol, città a circa 80 chilometri da Zaporižžja – dichiara il presidente della GABB Onlus Francesco Bia, insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica -. Con le autorità ucraine abbiamo avuto difficoltà burocratiche per le autorizzazioni perché il “confine rosso” non concede di uscire in certe situazioni, a volte occorre creare dei presupposti per farli partire. Ad esempio, in autombulanze o scortati dai militari. È una delimitazione territoriale molto problematica dove sono frequenti bombardamenti e dove i bambini vivono da quasi due anni nei bunker con le sole mamme poiché i padri impegnati sul fronte o, peggio, deceduti. Occorrono mesi per organizzarsi, i costi tantissimi: passaporti, trasferimenti, alloggi. L’associazione riesce a sostenere tali spese grazie al 5×1000, al contributo gentilmente offerto dai soci.”
La mission della Onlus GABB nasce nel lontano 1997 a favore dei bambini provenienti dalle zone di Chernobyl, quindi dal territorio bielorusso in cui tantissimi infanti furono sottratti dalla patria potestà all’indomani dello storico disastro del 26 aprile 1986. Gli orfani necessitavano di soccorsi, aiuti umanitari e inserimenti in famiglia: di qui il primo approccio della OdV di Modugno, un progetto di risanamento fisico per sostenere chi subì sulla propria pelle gli effetti negativi della radioattività della centrale che aveva colpito l’area. Da allora è iniziato il meraviglioso viaggio, per i volontari della Onlus, un percorso che ha visto approdare in Italia oltre 15mila creature.