Da bookcrossing points a piccole gallerie, da vetrine espositive a ‘tazebao’ di denuncia sociale. È la seconda vita di nove cabine telefoniche, ad Ostuni. Accantonate e in disuso con l’avvento della telefonia mobile, le vecchie strutture pubbliche hanno ora rinnovato motivo d’esistenza: alcune adibite per la libera e gratuita fruizione in stile americano che offre un libro per una sana lettura, altre intese come contenitori informativi e slogan di sensibilizzazione rispetto a temi di stretta attualità come le pratiche femministe e la lotta contro le violenze di genere. Taluni trasformati invece in accoglienti finestre d’esposizione e gallerie temporanee per condividere delle opere, siano queste collezioni di quadri e fotografie, raccolte di poesie o sculture.
Un nuovo look, sprizzante e variopinto, le ribattezza a nuova funzione sociale. Le cabine, distribuite tra piazza Curtatone Montanara viale Aldo Moro e piazza Galizia, sono state ‘adottate’ dall’APS Che Fico Lab e convertite in spazi originali, quali inediti punti riqualificati e rimessi al servizio della collettività nella logica di una promozione culturale e per la valorizzazione dell’impianto urbanistico della Città bianca. Senza non poche difficoltà il progetto ha preso forma per merito della forte volontà dei membri dell’associazione, in comunione con la preziosa collaborazione di altri attori locali quali gruppi associativi e giovani artisti, ma anche grazie ai tanti concittadini ostunesi che hanno contribuito alla causa – ad esempio con l’apporto generoso di libri non più utili in casa.
“A questo progetto ci teniamo molto, viste le tante difficoltà e il tanto tempo speso per riuscire ad averle. I tempi, per una serie di vicissitudini si sono allungati, ma presto inseriremo i libri nelle cabine vicino la villa e in quella di piazza Galizia – commenta il direttivo di Che Fico Lab -. È un progetto che ha tutto il potenziale per innescare un circolo virtuoso, visto il valore e il messaggio culturale che vuole trasmettere. In un colpo solo abbiamo riqualificazione urbana, vista la cura dell’involucro, circolo della cultura visto che saranno delle vere e proprie biblioteche a cielo aperto e fiducia e crescita del senso civico di tutti i nostri concittadini”.
Impegno e sacrificio investiti ma il segreto del successo è la rete sinergica che restituisce adesso un nuovo patrimonio al comune brindisino. In particolare, sabato sono state ufficialmente inaugurale le prime due cabine in piazza Aldo Moro, nei pressi di piazza Primo Maggio, attraverso la cooperazione con il Circolo Arci Annavanna. “È un’iniziativa patrocinata dal Comune, realizzata grazie al sostegno del Centro Antiviolenza ‘Insieme si può’ e di alcuni locali ostunesi – dichiara il presidente dell’associazione Luca Dell’Atti -. Ci è stato chiesto di realizzare un’illustrazione sul tema della lotta alla violenza sulle donne, tema caro a molti e molte. Abbiamo ingaggiato un writer di Taranto, Alessio Sangregorio,” che con la sua arte ne ha permesso la rifioritura del vecchio abitacolo telefonico.
L’augurio ultimo di Che Fico Lab è il completamento del progetto con la definizione delle cabine telefoniche non ancora complete e, anzitempo, la voglia ineffabile di regalare un valore aggiunto a residenti e turisti.