Un lungo sacco di juta, una vecchia giacca logora, degli scarponi segnati dalla terra secca, una coppola in capo e un fazzoletto al collo. Sono gli umili abiti del cosiddetto “Omne cùrte”, maschera tipica del Carnevale di Sammichele di Bari divenuta anche simpatico souvenir per intuizione di Pietro Resta.
Già presidente del Carnevale dei ragazzi e organizzatore delle sfilate in maschera con la preziosa collaborazione con la parrocchia Santa Maria del Carmine, il signor Resta scruta l’intuizione formidabile, anche per promuovere l’antica tradizione carnascialesca del borgo: l’idea prende forma dalla volontà di impreziosire l’ennesimo percorso di paese, avvalorare il corteo colorato con elementi nuovi ispirandosi a festoni e addobbi della vicina compagine putignanese. Dunque dei pupazzi lungo l’itinerario di marcia, un motivo ornamentale molto apprezzato dai più. Da questa constatazione il lancio dei graziosi magneti.
Al principio una semplice presa d’atto, appunto. Una congettura perfezionata dall’illuminazione di una notte: Andy Warhol e l’arte popolare. E da stimoli e suggestioni di collaboratori come Franco Spinelli e Silvio Rossetti. Pennelli, creatività e vena artistica dei più giovani fanno il resto. Da questi ingredienti nasce “Omne curt pop art”, un progetto innovativo che nella coniugazione di arte e tradizione concepisce le fantasiose calamite: tre differenti formati ma soprattutto capi singolari, sempre variopinti e originalissimi. Dalle uniforme delle forze dell’ordine all’applicazione di concept visivi di brand del territorio, da curiosi soprannomi allo slogan “I love Casale”: sono alcune delle varie declinazioni vestiarie applicate al souvenir.
Dopo un timido battage sui social e tanto passaparola, “Omne curt pop art” si insedia come valore aggiunto nel comune barese che già vive di distinta euforia e goliardia. Le vivaci calamite diventano altresì elemento decorativo per vetrine espositive di attività commerciali e coccarde a spilla adottate in taluni festini, quali sale da ballo che segnano l’incontro di dame e cavalieri nelle lunghe notti di festa, nonché omaggio speciale conferito agli ospiti che visitano e animano il Carnevale sammichelino. A oggi oltre mille pezzi distribuiti per la maggiore a Sammichele e nel circondario.
Tuttavia, alcuni sono arrivati fino alla lontana Toronto e in Lapponia, altri in Belgio e Lussemburgo. Anche a Dubai, in Germania e Norvegia. In Italia sono sparsi tra Milano, Roma, Padova, qualcuno in Sicilia e in Abruzzo. E gli introiti? Autofinanziano le edizioni del Carnevale dei ragazzi: di questo piccolo grande capolavoro Pietro Resta non può che esserne profondamente orgoglioso. “Il primo passo sulla Luna è stato messo. Non sarà un grande passo per l’umanità ma lo è per me – commenta in una nota il signor Resta all’indomani della deposizione del progetto in Siae – Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato alla realizzazione di quest’opera, tra questi Anna Laura Spinelli e Giovanna Lagravinese che dipingono, con maestria, le basi, tutte realizzate a mano. Ringrazio anche la vicesindaco Catia Giannoccaro per l’incoraggiamento e i preziosi consigli. Non so dove porterà tutto questo, forse a nulla, ma perché non sognare?”.