“I talenti sotto i 30 anni che stanno cambiando il mondo”. Forbes, rivista statunitense di economia tra le più famose del pianeta, descrive così la propria classifica annuale relativa ai giovani più brillanti del globo. Divide i candidati in 20 differenti categorie – dalla finanza al marketing, passando per la musica e lo sport – e sceglie i migliori. Tra questi, nell’edizione italiana del magazine, c’è Mario De Pinto: ha 25 anni, è di Bari e per Forbes Italia è tra i 100 under 30 più promettenti dello Stivale.
“Una grande soddisfazione. Un riconoscimento importante non solo per me, ma per tutto il mio team di lavoro, un traguardo che abbiamo raggiunto insieme”, precisa subito Mario. Il gruppo prima di tutto, quindi. Quello della Disal Consulting, società di consulenza strategica con sede legale a Bari vecchia ma una mentalità ‘fully remote’: niente ufficio, ogni posto è buono per lavorare. “In questo momento mi trovo a Milano, sono venuto qui per qualche mese – spiega ancora Mario -. La mia collega Naomy è a Bologna e domani parte per l’Indonesia, ad esempio. Abbiamo Ludovica, che da Roma si è trasferita a Barcellona. La nostra sede reale, di fatto, è ogni angolo del pianeta”.
Mario si occupa di business, management e comunicazione. È cittadino del mondo, ma è nato e cresciuto a Bari. “Il mio quartiere è l’Umbertino. Il Madonnella, se preferite – sorride -. Ho studiato al Flacco. Una volta finito il liceo classico mi sono trasferito a Milano e ho studiato economia alla Bocconi. Mi sono laureato nel 2018, avevo in mente di fare un master a Madrid, ma proprio mentre preparavo la mia candidatura ho conosciuto Nicolò Andreula: il ‘founder’ di Disal Consulting. All’epoca l’azienda ancora non esisteva. Io e Nicolò abbiamo lavorato a stretto contatto per un paio d’anni, fatto esperienze comuni e collaborazioni con aziende importanti. Siamo stati a Singapore e Hong Kong, Taipei e New York. Poi, alla fine del 2020, è nato ufficialmente il progetto Disal”.
Lavoro – con incarichi importanti per aziende del calibro di Netflix, per il World Economic Forum e il governo francese – ma non solo. “Mi piace viaggiare, non solo per lavoro, quando si può – racconta Mario – sono appassionato di tecnologia e ho una passione smodata per gli aerei: guardo tutti i documentari e conosco le caratteristiche di quasi tutti i modelli. Sono molto bravo a giocare a ping-pong. E seguo la Formula uno. La Ferrari, ovviamente, e il mio pilota preferito è Leclerc”. Piede pigiato sul pedale dell’acceleratore, quindi. Destinazione futuro. “Nella mia pentola bolle sempre la pasta dell’ambizione – conclude -. Voglio contribuire a far crescere il progetto Disal e mettere insieme sempre più esperienze nuove. L’imperativo, in sostanza, è sempre lo stesso: alzare l’asticella”.