Capita a tutti di scorrere pigramente post e video sui social, passando tra gattini e balletti. È successo anche a me, con la sorpresa di trovarmi davanti ad un video di una mia vecchia compagna di classe che parlava di storia dell’arte. Non sentivo Giusy dal secondo superiore e sul suo profilo ci ho trovato: reel, video e post sul mondo dell’arte contemporanea.
Giusy Vena, giovinazzese classe ’94, e la sua pagina Less Is Art sono una vera istituzione nel mondo della divulgazione dell’arte, con più di ventiquattro mila follower su tik tok e sei mila su Instagram.
“Per un esame universitario ci è stato chiesto di aprire un blog e io ho scelto il tema della fotografia minimalista, da qui il nome della pagina Instagram. Poi ho capito che mi piaceva e che stava piacendo a tanti, per questo dopo l’esame ho deciso di continuare focalizzandomi sull’arte contemporanea”.
A una settimana dalla sua laurea magistrale in Arti Visive presso l’Università di Bologna, io e Giusy abbiamo ripercorso la sua storia. “L’arte contemporanea è la mia grande passione. Da quando sono piccola mio padre mi ha portato per mostre e musei facendomene innamorare e poi ho continuato con i miei studi. Dalle superiori al Pascali di Bari, all’accademia delle Belle Arti di Brera e ora a Bologna. È per questo mi è facile parlarne, sono le cose che amo e amo condividerle con tutti”.
Nei luoghi comuni Tik Tok è un luogo di balletti, invece grazie a persone come Giusy c’è molto di più. “Ho aperto il profilo su Tik Tok a novembre 2019. Non era ancora il social del momento, ma già allora c’erano profili di divulgazione e informazione, ma niente sul mio campo. A quel punto ho deciso di buttarmi e di farlo io. Non avevo la più pallida idea di come muovermi, chiedevo a mia nipote di dodici anni come fare! La risposta è stata super, è proprio lì che la mia community è più forte”.
La passione è importante, ma gestire pagine del genere è complicatissimo. Dove si trova la volontà? “All’inizio è stato molto difficile, ci impiegavo anche tre ore al giorno a creare contenuti. Ho continuato perché mi divertiva e mi diverte ancora, io rido da sola ai miei video su Tik Tok. Ma la cosa più bella è sentirsi utile, far scoprire qualcosa alle persone. Nel 2020, quando avevo cominciato da poco, era un momento difficile, la gente cercava svago. Il poter unire intrattenimento e istruzione mi rendeva felice”.
Divertirsi sì, ma le cose a un certo punto si sono fatte più serie. “Ho capito che non era più un gioco a maggio 2020. Eravamo ancora tutti chiusi in casa e sono stata contatta da Tik Tok Italia per lanciare la campagna di contenuti “Museo a casa”. È stata una prova importante per me, sia per il periodo che stavamo vivendo e sia perché sentivo di avere tutti gli occhi addosso. Sono fortunata perché la mia famiglia e i miei amici mi hanno sempre sostenuto anche in questi passaggi importanti”.
Adesso la pagina Less Is Art è una realtà consolidata e Giusy Vena ha già all’attivo diverse collaborazioni con enti e realtà importanti nel mondo dell’arte. Ma quali sono gli altri progetti per il futuro? “Dopo la laurea mi piacerebbe trasformare questa pagine social in qualcosa di ancora più concreto. Forse fondare una rivista, non lo so ancora con precisione, ma vorrei che questo diventasse a tutti gli effetti il mio lavoro.
E c’è anche un po’ di Sud in questo futuro? “Tra Milano e Bologna ho imparato tanto, purtroppo è qui che ci sono i poli più importanti per l’arte contemporanea. A Bari vedo tanti miglioramenti, ma credo bisogni investire nel coinvolgere le menti più giovani nel valorizzare l’arte in città. Vorrei tornare, ma prima di farlo però voglio continuare a formarmi per portare qui dove ho la mia famiglia e i miei amici un valore aggiunto”.