L’area di cantiere è ancora delimitata dai segnali arancioni. All’interno gli ortaggi coltivati da un contadino crescono ancora ordinati tra gli ulivi. Hanno i volti soddisfatti i rappresentanti dei comitati che sono riusciti a spuntarla di fronte al Tar contro il progetto per il riassetto del nodo di Bari.
I giudici hanno infatti bloccato la realizzazione della variante della linea ferroviaria Bari Lecce che dovrebbe spostare il tracciato nel tratto compreso tra la stazione di Bari Centrale e Torre a Mare, per poi proseguire lungo la linea già esistente verso Mola. Per ora i lavori non si faranno, soprattutto considerato che una parte consistente del finanziamento arriva da fondi del PNRR, e questo impone tempi strettissimi per tutte le procedure.
In considerazione della sentenza del TAR sul nodo ferroviario di Bari, Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) presenterà appello al Consiglio di Stato che, rispetto alla vicenda giudiziaria, è già stato interessato accogliendo il ricorso di RFI rispetto all’ordinanza dello scorso 1 luglio con cui il medesimo TAR aveva sospeso gli effetti di alcuni atti autorizzatori.
I lavori della variante ferroviaria a sud di Bari, iniziati nel marzo 2022, e della variante Anas, iniziati nel 2018 e arrivati all’80%, sono attualmente in corso di realizzazione e vedono circa 100 persone impiegate ogni giorno nei due cantieri attivi, tra personale diretto e indiretto.
Il progetto prevede lo spostamento dell’attuale linea verso l’entroterra con l’attivazione di tre nuove fermate, Bari Campus, Bari Executive e Triggiano. Inoltre, verrà realizzata una linea a quattro binari tra Bari Centrale e Bari Executive e il ripristino di un chilometro di viabilità stradale con relativo scavalco sulla nuova linea. L’investimento complessivo per l’opera è di 426 milioni di euro, di cui 205 milioni finanziati con i fondi del PNRR.