Più di 31 milioni e 600mila euro per le utenze elettriche nel 2022 a fronte dei 9 milioni e mezzo dell’anno precedente. La Asl di Bari fa i conti per le bollette dell’anno appena concluso e per tamponare eventuali anomalie o sprechi prova ad adottare nuove soluzioni.
Dopo l’adozione del piano per il risparmio energetico, l’azienda sanitaria ha introdotto una ulteriore buona pratica. Attraverso una piattaforma software di gestione remota è possibile vedere in maniera centralizzata i dati di consumo dell’intera azienda, anche da più sedi, oltre a semplificare i processi di gestione delle utenze di energia elettrica e gas, e scoprire, con tempestività, eventuali discordanze rispetto ai parametri standard.
Le strutture sanitarie, in quanto utenze sensibili, sono fortemente energivore. Come detto, se per le utenze elettriche il rincaro è di oltre 22 milioni di euro, pari al +231%, non va meglio per il gas: nel 2021 l’azienda sanitaria aveva speso quasi 3 milioni di euro e ha invece chiuso il 2022 con un conto da 9 milioni e 227mila euro, con una differenza di oltre 6 milioni di euro pari al 207% di rincaro. Ecco allora la necessità avere una mappatura dettagliata dei 268 contatori collocati tra i vari plessi facenti capo all’azienda, come spiegato dal direttore amministrativo, Luigi Fruscio.