“Cercasi baby sitter, fisso mensile 950 euro”. Decine, forse centinaia di annunci pubblicati negli ultimi mesi su Facebook. L’ultimo, nelle scorse ore, su un gruppo del quartiere Carbonara di Bari. Non una mamma disperata in cerca di aiuto per i propri bimbi, però. Al contrario, quello che ha tutta l’aria di essere un profilo fake con alle spalle qualcuno dalle intenzioni davvero poco chiare. La pioggia di annunci, infatti, è torrenziale e bagna tutta Italia: sempre dallo stesso profilo social.
Nome femminile. Una foto in primo piano con dei cuoricini e una a figura intera con abito elegante. Poi, tra le immagini di copertina, quella di un cane. Solo nelle ultime settimane ha pubblicato almeno due dozzine di annunci, praticamente identici, sulle bacheche delle community social più frequentate di Bari e Como, Molfetta e Ragusa, Piacenza e Cagliari, Benevento e Napoli, Francavilla Fontana e di chissà quali altre città. Tra i commenti ai post tante ragazze, evidentemente interessate all’opportunità lavorativa, chiedono informazioni. E in molti casi, ma non in tutti, la conversazione si sposta in chat.
Nel colloquio virtuale, quindi, le prime domande sono quelle di rito. Poi, però, dall’età e dall’eventuale passione per i bambini, si passa a quesiti decisamente più ‘strani’. Un esempio? “Hai una foto con tua mamma?”, chiede a una candidata. E all’obiezione scettica dell’interlocutrice la risposta è: “Devo conoscere con chi lascio mio figlio”. Il modus operandi pare collaudato. Tante, infatti, sono le testimonianze di chi ha avuto a che fare con l’inserzionista.
“Non commentate il ‘cercasi baby sitter’ – scrive una ragazza su Facebook, mettendo in guardia le altre utenti -. Non è vero che offre il lavoro. In realtà sfotte la gente e chi vuole davvero lavorare. È un profilo falso, come è falsa lei”. E ancora, un’altra donna: “Attenzione. La signora che offre lavoro non fa domande inerenti a un colloquio – sottolinea -, ma chiede cose private. Poco seria”. Dove voglia arrivare il fake inserzionista compulsivo ancora non è chiaro: quando dall’altra parte l’aspirante baby sitter di turno si rende conto dell’inadeguatezza del dialogo e lo fa notare, infatti, quasi sempre sparisce.