Auto, ancora un appello dai sindacati: “Bosch riconverta lo stabilimento di Bari, la fine del motore endotermico rende urgente la soluzione per 1650 lavoratori”. E’ quanto affermano in una nota le segreteria di Fim, Fiom, Uilm, Uglm, a margine dell’incontro che c’è stato ieri a Bari, convocato dalla Regione Puglia per il primo monitoraggio dell’accordo siglato con Bosch del luglio 2022 dopo lo stop ai motori endotermici deciso dall’Unione Europea.
Dalla sigla dell’intesa sono usciti circa 50 lavoratori, portando l’organico dello stabilimento di Bari a circa 1.650 dipendenti. Inoltre è un po’ aumentato il numero di addetti alla eBike, che a regime passerà da 100 a 150; la allocazione della GP produrrà invece occupazione per 50 persone; infine 10 persone hanno accettato il part time, 13 si sono candidate all’outplacement e 3 si sono trasferiti ad altra realtà del gruppo Bosch, dicono i sindacati.
“Ciò che sta accadendo conferma l’urgenza di una più vasta diversificazione industriale da parte di Bosch, tanto più che l’Unione europea ha confermato la messa al bando del motore endotermico e che fra due anni a normativa vigente non ci saranno più ammortizzatori sociali utilizzabili – spiegano nella nota – L’utilizzo degli ammortizzatori sociali è difatti estremamente alto e promette di aumentare. Alla luce di ciò chiediamo a Bosch di presentare piani di riconversione industriale e di fare domanda di accordo di programma, alla Regione Puglia di apprestare corsi di formazione per aiutare i dipendenti che volessero cercare occasioni lavorative esterne e al Governo di aiutarci a fronteggiare la transizione all’elettrico, anche attraverso nuovi ammortizzatori sociali”.
“Di fronte alla messa al bando del motore endotermico la politica non è riuscita ancora a programmare una seria strategia industriale a partire dal settore automotive. Senza un progetto ed una visione condivisa con le organizzazioni sindacali, le ricadute industriali, sociali ed occupazionali saranno drammatiche ancor prima del 2035. Ad essere colpita è l’intera area di Bari, che quindi pensiamo debba diventare area di crisi complessa”, è l’allarme.
Le organizzazioni sindacali hanno manifestato i loro timori per quelle che potrebbero essere le ripercussioni legate alle misure previste dall’Unione Europea sui motori endotermici, quelli di uso comune a benzina e diesel. “Chiediamo a Bosch di presentare piani di riconversione industriale e di fare domanda di accordo di programma, alla Regione Puglia di apprestare corsi di formazione. Peraltro Bosch si è detta interessata alla Zes. Ma resta Bosch – hanno concluso – l’unico soggetto che possa individuare missioni industriali alternative a quelle attuali legate al motore endotermico”.