Immagini oramai indelebili, il sindaco Decaro si commuove alla vista di una Bari deserta, piegata – come il resto delle città d’Italia – alle direttive sul lockdown. È il marzo del 2020, i cittadini sono chiusi nelle rispettive case, con la paura di un male – il Coronavirus – di cui ancora non si conoscono origine e soprattutto sviluppo, tutto ciò che si può fare è seguire le regole, e sperare.
Da allora sono passati tre anni, ma come ogni 18 marzo, si celebra la giornata nazionale in ricordo delle vittime del Covid: la data – impressa nella memoria di tutti gli italiani – è la stessa in cui i camion militari carichi di bare sfilarono per le vie di Bergamo. E come sempre sono i numeri a raccontare l’evoluzione di una pandemia che solo in Puglia ha portato via 9682 persone: dimenticare è impossibile. Non resta che aggrapparsi al numero di persone che invece ce l’hanno fatta: i guariti nella nostra regione sono 1 milione 617mila. 13 milioni 872 i test eseguiti, 1 milione 628mila 885 i casi totali: la provincia di Bari porta il triste primato in puglia con 521mila 864 casi seguita da Lecce e Foggia. Numeri che fanno rabbrividire ma che se paragonati a quelli di oggi danno speranza.
L’ultimo bollettino 113 nuovi casi di cui 50 a Bari, 2 persone decedute e 1790 le persone attualmente positive. Prosegue la campagna anticovid della asl bari Negli ultimi sette giorni, con poco più di 300 nuove somministrazionisi è raggiunto raggiunto un totale di 3 milioni e 189.474 vaccinazioni, di cui 1 milione e 124.075 prime dosi, 1 milione e 88.848 seconde, 840.138 terze, 130.999 quarte e 5.414 quinte dosi.
“Anche se oggi siamo tornati alla normalità grazie alla scienza e allo straordinario sacrificio di migliaia di operatori sanitari è nostro dovere ricordare ciò che è stato – queste le parole del sindaco Decaro – La paura della malattia, la paura di non farcela e di non tornare a quello che eravamo prima sono sentimenti che non dobbiamo dimenticare. Il Covid ha rappresentato per noi un banco di prova durissimo da punto di vista sanitario, economico e sociale ma se siamo qui oggi possiamo dire di aver superato tutto insieme una prova durissima. Alle vittime del Covid della nostra città noi dedicheremo una grande area verde, nel quartiere Japigia, nel mese di ottobre cominceranno le prime piantumazioni affinché l’ossigeno che ci è mancato in quei giorni terribili torni a far respirare aria pulita anche a quelle famiglie che purtroppo hanno perso una persona cara”.