Due ore di show, 24 regali che il cantante fa ai numerosissimi fan accorsi per la quarta tappa del tour. Lo show è una montagna russa. Ci si emoziona, si balla, ci si commuove, ci si sente dei “guerrieri pronti a correre” per poi tornare ad essere degli inguaribili romantici.
Un concerto come se ne vedono pochi nel panorama italiano. Dalle grafiche ai video, dai cambi d’abito alle luci, dalle fiamme ai coriandoli: c’è tutto. C’è un talento immenso e un cuore altrettanto grande.
A Marco si perdona tutto anche il saluto d’esordio “Ciao Beri”. Alla magia dei concerti non si perdona l’utopia. Si vivono due ore ballando e cantando con il vicino di poltrona mai visto prima di quel momento, si sente un intero stadio applaudire sulle riflessioni sull’amore ancora non per tutti libero, ci si sente comunità, ci si sente eroi. Ma già dai parcheggi, quando si torna verso le proprie abitazioni, si torna ad essere singoli individui. Eroi che hanno difficoltà a riprendere l’indomani la propria routine. Ma consapevoli di avere Mengoni dalla nostra parte perché lui “Crede negli esseri umani che hanno coraggio. Coraggio di essere umani”.
Sold out da giorni lo Stadio Della Vittoria, ieri preso d’assalto da migliaia di fan arrivati da tutto il sud Italia. Alcuni hanno perfino trascorso la notte della vigilia del concerto in tenda ad aspettare Marco.
Nel nostro video, il meglio del concerto.