Lo spauracchio dell’alga tossica torna ad affacciarsi prepotentemente sul lungomare di Bari. A certificarlo è l’ultimo monitoraggio dell’Arpa Puglia, svolto nella seconda quindicina d’agosto, relativo proprio alla presenza dell’ostreopsis ovata, nome scientifico dell’alga tossica, sulle coste pugliesi.
Ben 20 i punti di prelievo, 12 quelli in cui ne è stata riscontrata la presenza, ma solo una bandiera rossa: all’altezza dell’ex Lido Trullo, dove la densità di ostreopsis ovata è definita “molto abbondante” con oltre 125mila cellule/litro in colonna d’acqua. Un risultato più alto in Puglia, durante questa estate, era stato riscontrato solo nella prima quindicina di luglio a Torre Canne.
La presenza di alga tossica è stata riscontrata in quantità “abbondante”, sempre a Bari, anche all’altezza del Lido Lucciola e poi più a Sud, verso Mola. In modalità “discreta”, invece, a Molfetta e Giovinazzo. Modesta o scarsa, infine, la densità nelle altre zone.
Diversi i potenziali effetti dell’alga tossica sulla salute, spiegano da Arpa. “In concomitanza di elevate concentrazioni di ostreopsis nelle acque e sui fondali – è scritto sul sito dell’agenzia – si sono riscontrati casi di malessere transitorio nei bagnanti: riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti e congiuntiviti. Soprattutto dopo mareggiate, che favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria”.