Le primarie come metodo indiscutibile per scegliere il prossimo sindaco di Bari, e chi si rifiuta compie una “prepotenza”. E una difesa convinta dell’operazione ospedale nella Fiera del Levante, oggi ricostituibile in tempi rapidissimi per eventuali emergenze e intanto utilizzabile “come grande spazio espositivo climatizzato per fiere specializzate nel campo biomedico”. Michele Emiliano interviene nel telegiornale di Telebari in diretta dalla Fiera del Levante e risponde alle domande di Roberto Maggi sulla politica barese (che sta vivendo ore cruciali per la scelta dei candidati sindaci) e sulla situazione del commercio internazionale.
Inevitabile partire dal focus sulla Fiera e sulla città di Bari. “Io sono rimasto sindaco nella testa – esordisce il presidente della Regione Puglia – e ho spostato dentro al governo della Regione tutte le cose che avevo imparato a fare da sindaco. A partire dal fatto di avere dato a tutti il mio numero di telefono. Ho cominciato a fare il sindaco anche con le dirette di Telebari”. Emiliano ripercorre i primi anni di impegno politico nelle istituzioni, “un’esperienza che ti riempie di forza – confessa – La lontananza è pesante, potere vivere la dimensione della città nelle cose più piccole, all’apparenza anche meno importanti, è un aspetto che mi manca molto”.
Anche Michele Emiliano, da cittadino barese, sarà chiamato a eleggere il prossimo sindaco del capoluogo. “Ricordo ancora il passaggio di testimone tra me e Antonio Decaro – Emiliano corre indietro nel tempo – avvenuto anche nelle trasmissioni di Telebari, quando i telespettatori si accorsero che a un certo punto, non a caso, compariva sempre Antonio. Purtroppo gli anni sono passati alla velocità della luce, Antonio ha fatto un ottimo lavoro e ora trovare un successore non è facile, solo a pensarci mi vengono i brividi”. All’epoca Decaro fu scelto per il suo curriculum da ingegnere esperto in strade, “perché mi serviva qualcuno che mi aiutasse a rivoluzionare la viabilità – ricorda Emiliano – visto che stavamo introducendo grattini e strisce blu. A volte Antonio tornava sconsolato a casa per le proteste, ma grazie alla nostra determinazione abbiamo cambiato Bari”.
Oggi si discute di primarie e coalizione per il post Decaro. “Chi parla di un po’ più a destra o un po’ più a sinistra, dice chiacchiere che lasciano il tempo che trovano – taglia corto Emiliano – L’unica coalizione da fare è con Bari. Non esiste metodo migliore delle primarie, non c’è al momento un successore naturale. Qualche volta ho detto ad Antonio di lavorare di più in tal senso, ma forse l’affetto che nutre glielo ha impedito, o forse ha difficoltà a scegliere. Mi pare che le forze politiche non siano in grado di fare una scelta, quindi vanno fatte le primarie, come è successo per me, per Antonio Decaro e per Nichi Vendola. Se qualcuno dice che non sono necessarie, compie una prepotenza”.
Emiliano passa poi in rassegna quanto fatto dalla Regione per salvare la Fiera del Levante, pur non avendone una gestione diretta. “Posso però dire che senza le nostre azioni di sostegno, la Fiera sarebbe in grandissima difficoltà, come ha confermato lo stesso presidente Casillo, se si pensa che abbiamo affittato moltissimi padiglioni per esempio per le nostre Agenzie, padiglioni vecchissimi decenni ristrutturati fino alle fondamenta – sottolinea il presidente – L’ultimo è quello in cui è nato l’ospedale in Fiera, che ci ha permesso di risparmiare e contemporaneamente di rinnovare completamente il padiglione”. Per rispondere alla polemica politica che va avanti da mesi, Emiliano ricorda che tutte le attrezzature comprate dalla Protezione civile e donate alla Regione sono state trasferite ad Asclepios 3 e “oggi ci troviamo ad avere una struttura pronta, utile per le grandi emergenze, che è sempre bene avere per esempio in vista del G7”. Nel frattempo, lo spazio può essere usato ai fini espositivi nel settore biomedico o per corsi di formazione, è l’idea del presidente.
Michele Emiliano parla ancora dell’export e della necessità di ripristinare un ‘Ministero del commercio estero’, invece che puntare sulla “sovranità alimentare che non può che danneggiarci”. Infine l‘Ilva. “La decarbonizzazione non piace ad ArcelorMittal, e con un trucco, almeno questa è la mia idea, si vuole bloccare la gara – dichiara – con la scusa di cambiare le fonti finanziamento. Così ArcelorMittal terrà la fabbrica ancora per anni a inquinare e a fare morire la gente di Taranto”.
L’intervista integrale a Michele Emiliano è nel video del nostro tg.