Trenta donne del quartiere Libertà: alcune di loro sono state in prima persona vittime di violenza, altre invece hanno solo scelto di schierarsi per rinnovare un messaggio di solidarietà, a maggior ragione all’indomani dall’ennesimo femminicidio che ha sconvolto l’Italia intera. Quello di Giulia Cecchettin, uccisa a soli 22 anni, a cui è stato rivolto un commosso saluto.
La manifestazione era stata organizzata già prima dell’orribile notizia arrivata nelle scorse ore e in piazza Redentore, attraverso un flash mob, si racconta la violenza sulle donne, all’interno di una settimana di iniziative volute dal Comune di Bari. Non si tratta di realtà inventata, ma di quello che accade realmente nel quartiere. Storie che spesso si nascondono tra le mura delle case. Sono 281 le famiglie seguite dal Centro Servizi del Libertà.
Durante il flash mob le donne del quartiere sono rimaste ferme sulla scalinata della chiesa con una benda rossa sul volto. Così hanno atteso l’uscita delle persone dalla messa. A quel punto l’attore Dante Marmone e il soprano Giulia Calfapietro hanno letto alcune testimonianze realmente registrate dal centro. Anche gli uomini si sono uniti, a conferma di come la differenza su questo tema la debbano fare tutti.