Era appena una ragazza Mina Massari in quel 2 dicembre del 1943. Quel giorno gli aviatori tedeschi della Luftwaffe affondarono diciassette navi mercantili ancorate nel porto di Bari. Una di queste, la nave statunitense John Harvey, scoppiò col suo carico di bombe di iprite, un gas devastante dagli effetti mortali, provocando la fuoriuscita di una grande quantità di sostanze tossiche che contaminò le acque del porto.
Il tragico bilancio fu di oltre un migliaio di vittime, tra militari e civili. Tra questi anche suo fratello, che si trovava a bordo della motonave Barletta e che morì dopo pochi giorni. Per gli 80 anni da quel tragico evento, oltre alla tradizionale cerimonia di commemorazione al porto di Bari, è stata organizzata una giornata di studio per rimarcare, attraverso la memoria, lo sforzo di rappacificazione compiuto fino alla creazione, con la Germania, dell’Unione Europea.