“Le primarie tradizionali da anni hanno problemi che sono maggiori delle elezioni, per ragioni banali che anche uno studente di Giurisprudenza al secondo anno può capire: le elezioni sono regolate dalle leggi e hanno reati elettorali che per le primarie non valgono. Nelle primarie non c’è una legge, la legge la facciamo noi. E quindi non ci sono reati”. Motivo per cui “se uno offre soldi per comprare voti alle primarie non commette reato di corruzione elettorale”. Non usa giri di parole l’avvocato Michele Laforgia, candidato sindaco di Bari, intervenuto questa mattina in ‘Buongiorno Bari’. Laforgia commenta così la maxi operazione con 130 arresti a Bari, che ha portato alla luce intrecci tra politica e clan proprio durante le primarie 2019.
Da mesi Laforgia lancia l’allarme ‘primarie inquinate’ e oggi in diretta ribadisce la necessità di cambiare le regole a maggior ragione alla luce dell’inchiesta, “per non ripetere gli errori del passato”. “In merito alle consultazioni per la scelta del candidato del centrosinistra, qualcuno nella coalizione propone ancora, in maniera irresponsabile, scatole di cartone distribuite in molteplici gazebo sparsi in città”. Non c’è ancora accordo tra le parti su dove e quanto svolgere le primarie: i laforgiani spingono per svolgerle in un’unica area della città, come la Fiera del Levante, mentre il Pd vorrebbe gazebo in ogni quartiere. Anche sul giorno non c’è accordo, tra l’area di Laforgia che vorrebbe celebrarle a marzo, tra il 17 e il 23, mentre i Dem spingono per farle slittare al 7 aprile. “Come è irresponsabile – aggiunge Laforgia – chi, nel centrodestra, spera di approfittare di questa situazione cercando di ottenere un commissariamento dell’amministrazione comunale. Questo è sciacallaggio. Dichiaro pubblicamente che io, in cambio del voto, non ho nulla da dare, e non voglio avere nulla da dare: propongo il mio impegno per la città, rimanendo indipendente, non influenzabile e non ricattabile”. Laforgia spiega di avere proposto una serie di alternative, dal seggio unico con numerose postazioni per garantire un maggiore controllo, al voto elettronico, alla preregistrazione. “La risposta che abbiamo ricevuto è stata desolante, preoccupante – incalza Laforgia – perché sembra che non sia accaduto nulla. Spero che tutti se ne rendano conto, i partiti, il sindaco, il presidente di Regione. E troviamo insieme subito una soluzione”.
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