“Io resto in questa città perché credo nel suo riscatto, io resto a Gravina e chiedo lo spazio per operare… la città me lo deve”. Così rispondeva con fierezza ai suoi colleghi esercenti Rosy Varvara, giovanissima e brillante imprenditrice pugliese, che si è spenta prematuramente il 20 giugno, a causa delle ustioni gravissime riportate in un incendio divampato due settimane fa nell’appartamento in cui viveva. E oggi, 23 giugno, la sua Gravina, scossa dalla tragedia, ha riempito la Basilica Cattedrale per l’ultimo saluto a Rosy e abbracciare la sua famiglia, distrutta dalla vicenda. Centinaia di amici, conoscenti, rappresentanti dell’amministrazione comunale e tutta la comunità della città rupestre si sono raccolti in preghiera in occasione dei funerali della 29enne, unica figlia dell’ex candidato sindaco Salvatore Varvara, in arte Rino Manada, volto noto delle tv locali per il suo ruolo nel programma comico Mudù e titolare di una braceria a Gravina. La ragazza, soccorsa dai Vigili del Fuoco, ha esalato l’ultimo respiro giovedì 20 giugno, dopo giorni di agonia in ospedale, dove era arrivata già in condizioni disperate con ustioni sull’80 per cento del corpo.
“Ciao Baby, così ti piaceva farti chiamare dai tuoi genitori, Rino e Lucia, e da noi tutti. Eri una forza della natura. Non dimenticheremo mai la tua tenacia, la tua intraprendenza, il tuo sorriso e la tua risata contagiosa. Ti ameremo per sempre, ora sei libera”. Inizia così una delle tante dediche per Rosy, lette con profonda commozione dai suoi amici più stretti dinanzi a centinaia di gravinesi presenti alla cerimonia funebre. Una vicenda drammatica che ha colpito la comunità, già devastata dalla morte di un volontario di una parrocchia, Vincenzo Olivieri, morto il 9 giugno scorso, dopo essere stato schiacciato da un cancello mentre era impegnato a tagliare l’erba del giardino di fianco alla chiesa del Santissimo Crocifisso. I funerali del 48enne si sono svolti domenica scorsa, sempre in Basilica Cattedrale.
“Il ricordo di Rosy non si spegnerà mai. Sarà sempre con noi”, ha sussurrato chi l’ha conosciuta, mentre marciava in preghiera, a distanza di qualche ora dalle esequie, riempendo le vie del comune barese; una passeggiata silenziosa partita da Piazza Cavour e terminata in Piazza della Repubblica. “Mia figlia in trent’anni ha vissuto tre vite. Ciao Baby”, ha detto visibilmente provato il papà della giovane, prima di far volare in aria tre palloncini bianchi in memoria della ragazza e di Vincenzo Olivieri, volontario 48enne. Un attimo dopo, mentre quei tre cuori libravano ancora in cielo, è partito un breve dj-set con quella musica disco che Rosy tanto amava.