Una corsa contro il tempo, per realizzare un’opera complessa e rivoluzionaria per il trasporto pubblico barese, in appena un anno e mezzo. I primi cantieri, stando al cronoprogramma aggiornato – dovrebbero partire tra gennaio e febbraio 2025, perché entro il 2026 i lavori dovranno essere terminati e anche rendicontati, come da tabella di marcia del Pnrr. A Bari sta per salpare il viaggio del Bus rapid transit (BRT), o “autobus a transito rapido”, 4 linee di bus elettrici che somiglieranno moltissimo per logistica, corsie preferenziali e tempi di percorrenza ai più classici tram. Sul tema è scatenata la curiosità dei baresi, come dimostrano le numerose telefonate arrivate nel corso della nostra trasmissione ‘Chiedilo a Vito’, in onda tutti i venerdì alle 15.30 su Telebari. “I lavori inizieranno a inizio del prossimo anno – ha spiegato il sindaco Vito Leccese rispondendo alle sollecitazioni dei telespettatori – Si tratterà di un’opera strategica e complessa nella sua realizzazione, visto che collegherà la città lungo quattro assi di penetrazione, utilizzando corsie protette e riducendo incredibilmente i tempi di attesa e percorrenza”.
A ricostruire il cronoprogramma del Brt è il direttore del Settore Mobilità Urbana e Traffico, Claudio Laricchia. Il nuovo progetto prevede percorsi per 19 chilometri lungo 4 linee: il primo cantiere dovrebbe partire tra gennaio e febbraio prossimi, per chiudere i lavori entro giugno 2026. Attualmente è stato consegnato il progetto definitivo, inviato al Ministero dei Trasporti e alla Sovrintendenza per incassare tutti i pareri favorevoli, con particolare attenzione alle aree vincolate come il lungomare. Ottenuto il via libera da entrambi gli enti, si procederà alla stesura del progetto esecutivo (tempo previsto 30 giorni), per poi partire con i lavori affidati con appalto integrato. “L’idea è di chiedere all’impresa di non avviare un unico cantiere, ma di cominciare subito con 4 cantieri diversi in punti distanti, magari diametralmente opposti della città – anticipa Laricchia – di modo da distribuire le operazioni e ridurre al minimo i disagi”.
E, aspettando l’attesa ‘rivoluzione’, occorrerà certamente affrontare diversi disagi, se è vero che i cantieri del Brt si incroceranno con le altre lavorazioni per le grandi opere in fase di realizzazione o in arrivo, da Costa Sud alla nuova piazza Moro e alla pedonalizzazione di via Manzoni, con inevitabili ripercussioni sul traffico. C’è, infine, un altro aspetto da non sottovalutare: le quattro linee e le rispettive corsie preferenziali faranno perdere 2500 posti auto, che il Comune cercherà di recuperare – almeno parzialmente – con nuove aree sosta, potenziamento dei park&ride, parcheggi pertinenziali. Palazzo di città sta infatti affidando incarichi a professionisti per la redazione del primo piano parcheggi di Bari (che individui strategie a lungo termine, interagendo anche con l’Urbanistica) e contemporaneamente si è attivato con gli uffici per individuare soluzioni tampone durante l’esecuzione dei lavori. “Noi cercheremo di ridurre al minimo i disagi – ci tiene a sottolineare Laricchia – ma è importante capire che Bari vivrà una vera rivoluzione del trasporto pubblico”. Ai 159 milioni impegnati per il Brt, si aggiungeranno altri 95 per rinnovare completamente il parco mezzi Amtab: il bus rapido consentirà di attendere tra 6 e 10 minuti massimo tra una corsa e l’altra, e abbattere drasticamente i tempi di percorrenza, se è vero che il 70% del Brt viaggerà su corsie preferenziali. Il ragionamento del Comune è dunque chiaro: si cercherà di ricavare nuovi posti auto, ma l’uso dei veicoli privati va abbattuto drasticamente a fronte delle “modifiche epocali” che arriveranno al trasporto pubblico urbano.
Il Brt è costituito da 4 linee (linea Blu, linea Rossa, linea Verde e linea Lilla), tutte realizzate in sede riservata con preferenziazione semaforica per una percentuale del percorso superiore al 70%. Le linee saranno percorse con bus elettrici, prevedendo la realizzazione di opportune stazioni di ricarica rapida distribuite all’interno del corridoio infrastrutturale.
Denominate Linea Blu, Rossa, Verde e Lilla, le linee di progetto servono rispettivamente le connessioni lungo i corridoi:
- radiale Fesca – San Girolamo – lungomare di Ponente – piazza A. Moro
- radiale S. Anna – Japigia – lungomare di Levante – piazza Moro
- orbitale Fiera del Levante – Policlinico – Politecnico – Stazione Executive
- radiale parco 2 Giugno – piazza Moro
Linea Blu
La linea Blu è stata concepita con l’obiettivo di servire la parte nord-ovest della città, i quartieri San Girolamo e Fesca. I percorsi della linea sono due: il primo collega la stazione centrale con il quartiere San Girolamo; il secondo collega la stazione centrale con il futuro bus terminal della nuova stazione Fesca-Zona Industriale (Ferrovie del nord barese) previsto in altro progetto.
Linea Rossa
La linea Rossa segue il percorso andata/ritorno stazione centrale-Japigia-S. Anna per un totale di circa 22 km.
Linea Verde
La linea Verde svolge il ruolo di connettore trasversale, che, muovendosi prevalentemente lungo la terza mediana della città, interseca un’area densamente abitata ed intercetta alcuni attrattori particolarmente significativi tra cui la nuova Stazione “Executive” (che sarà realizzata entro i prossimi 3 anni essendo in avanzata fase di progettazione), il Campus Universitario e i parcheggi di scambio di parco 2 Giugno e Vittorio Veneto.
Linea Lilla
La Linea Lilla serve il percorso parco 2 Giugno-stazione centrale per un totale di circa 8,7 km.