È ancora oggi il negozio che a Bari vanta un primato, l’aver affisso un’insegna con la scritta ‘boutique’. La stessa che ha dato il via a una delle più note attività commerciali del centro cittadino, un punto di riferimento per gli uomini che tra gli anni ’60 e ’80 erano alla ricerca di prodotti nuovi e di qualità per curare la propria barba. Dopo 64 anni di onorato servizio, da fine gennaio va in pensione la “Boutique del rasoio elettrico e del regalo”, storico negozio nel cuore della città di Bari. Specializzato nella vendita e nella riparazione dei primi modelli di rasoi elettrici, fu inaugurato nel 1961 nella centralissima corso Vittorio Emanuele, grazie a un’idea di Mario Sciacovelli, prima del trasferimento in via De Giosa nel 1994, dove la clientela si allargò grazie all’ampliamento dell’offerta con la vendita di orologi da polso, sveglie e orologi da parete.
Ad annunciare la chiusura sono i figli di Mario, Lorenzo e Pasquale, che non nascondono il reale motivo: la crisi. “Abbiamo seminato fin quando è stato possibile – hanno detto a Telebari i fratelli Sciacovelli – ma ora siamo costretti ad abbassare le saracinesche. Bari perde un punto di riferimento del commercio ma non possiamo dire che è una sconfitta, semplicemente non abbiamo scelta”. Un momento di difficoltà iniziato nel 2020 con la pandemia, poi la speranza di ripresa, fino al tentativo di competere con i colossi dell’e-commerce. “Tanti potenziali clienti, soprattutto giovani, chiedono il prodotto da comprare mostrandoci sul cellulare un negozio online. C’è comunque chi vuole fare acquisti da noi, e c’è chi lo fa proprio perché quando si entra nella boutique si diventa amici, ma i motivi che portano alla chiusura si sommano”.
Un altro macigno che pesa è infatti il caro affitti, seconda ragione che ha costretto alla chiusura sia della storica boutique che di altre attività della zona. “Ci dispiace davvero tanto, siamo commossi – proseguono i titolari – perché abbiamo vissuto il negozio fin da quando eravamo bambini. I nostri ricordi d’infanzia sono qui. E oggi è ancora un negozio vintage come quelli di una volta”. Tempi in cui il primo titolare, Mario, riuscì a farsi un nome in città grazie a iniziative uniche, oggi probabilmente irripetibili. “Nostro padre ogni anno aveva un elenco delle persone che stavano per compiere 18 anni. A tutte loro inviava una lettera per invitarli a ritirare in negozio un regalino per il loro compleanno. E oggi, dopo tanti decenni, siamo all’addio. Chiediamo scusa al nostro papà Mario – concludono Lorenzo e Pasquale – Papà, spero che da lassù tu ci possa perdonare”.